Pepper è il miglior robot consapevole in circolazione. E’ stato ideato dalla Softbank Robotics, una delle migliori aziende di robotica al momento.
Pepper ha multiple conoscenze in ogni ambito, puoi parlare con lui di ogni sfumatura culturale e avere un discorso abbastanza naturale. Pepper è il robot che molti uomini d’affari vorrebbero e col quale si sentirebbero capiti. Sì, si sentirebbero capiti è giusto. Pepper è il primo robot in grado di interpretare lo stato d’animo dell’interlocutore e agire di conseguenza.
L’interpretazione dello stato d’animo è facile: nella sua memoria è presente un grande database di tipiche reazioni per le classiche emozioni. Lui confronta “ciò che vede” con i dati in memoria e agisce di conseguenza. Esattamente come fa un bambino quando vede qualcuno piangere o ridere eccetera. La tecnica usata è semplice, la prima usata da sempre nell’ambito dell’intelligenza artificiale: pattern recognition.
L’obiettivo dell’azienda era creare il primo robot umanoide. Pepper ricorda molto “L’uomo bicentenario“, il celebre racconto di Isaac Asimov interpretato da Robin Williams nel celebre film del 1998.
La settimana scorsa Pepper è stato chiamato dai membri del comitato per la democrazia del Regno Unito per aiutarli in un’importante decisione. Il dibattito si terrà sull’intelligenza artificiale, per definire quanto i robot siano essenziali, pericolosi, importanti, utili e imprescindibili nella nostra vita.
Un punto etico sempre in discussione sul tema intelligenza artificiale è l’annichilamento degli umani da parte dei robot. Se noi insegnassimo a fare tutto a loro, se automatizzassimo tutto potremmo avere forti problemi di salute ma anche mentali: il nostro obiettivo di vita come uomini non sarebbe lo stesso, forse non vivremmo più una vita ricca, divertente e svariata. Oppure secondo alcuni sostenitori sarebbe anche una vita migliore. Ancora non si può sapere molto ma alcuni governi giocano in anticipo e costruiscono delle regole per prevenire spiacevoli situazioni future. Sarà difficile se si sbaglia, tornare indietro a vecchie abitudini e cercare di recuperare gli errori.
Oggi 16 ottobre il comitato si riunirà e discuterà quanto gli insegnanti artificiali possano essere utili nell’apprendimento dei bambini, soprattutto confrontando con un insegnante umano. Solitamente il punto a sfavore dei robot era la perdita del lato umano, per tutti i robot ma non per Pepper che capisce e agisce di conseguenza in base alle emozioni degli interlocutori. Ricordiamo però che il robot non è dotato di intelligenza artificiale e di conseguenza non può esprimere dei ragionamenti puri ma rispondere solamente alle domande in base a un grande database in suo possesso.
Le domande quindi, anche se concordate in precedenza, serviranno a capire in base alle risposte date dal robot quanto questi siano utili nello sviluppo della società moderna. Aspetteremo intrepidanti l’esito di questo dibattito sperando in un esito migliore per l’intera società.
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