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La tua memoria può ingannarti: perché ricordiamo eventi nel momento sbagliato

Foto di John Bloor da Pixabay

Hai mai avuto la sensazione che un evento sia accaduto prima di quanto non sia realmente successo? Un nuovo studio suggerisce che la memoria umana non solo può fallire, ma distorce anche la percezione del tempo.

L’illusione della memoria: quando il cervello inganna se stesso

🔹 I ricordi non hanno una data e un’ora precise, perciò il cervello può commettere errori nel collocarli nel tempo
🔹 Le esperienze ripetute rafforzano la memoria, ma ci fanno credere che l’evento sia avvenuto molto prima
🔹 Questo fenomeno, chiamato “effetto di ripetizione temporale”, potrebbe costringere gli scienziati a rivedere le teorie sulla memoria

L’esperimento: perché ricordiamo male il passato

Un team di ricercatori ha mostrato ai partecipanti una serie di immagini in diversi momenti e poi ha chiesto loro di ricordare quando le avevano viste. Il risultato?

Più volte un’immagine veniva ripetuta, più sembrava appartenere a un passato remoto
✔ Le immagini viste cinque volte erano ricordate come se fossero apparse molto prima di quelle viste solo due o tre volte
✔ Questo effetto persisteva anche dopo una settimana, dimostrando che la distorsione del tempo è duratura

Cosa significa per la nostra comprensione della memoria?

Secondo gli esperti, questa scoperta non si adatta alle teorie classiche sulla memoria, che suggeriscono che i ricordi più forti siano percepiti come più recenti.

Alcune ipotesi alternative includono:

🔸 La percezione del tempo e la grandezza degli eventi → Il cervello potrebbe trattare il tempo come una grandezza fisica, distorcendo il ricordo in base alla frequenza con cui un evento si ripete
🔸 Strategie inconsce della memoria → Potremmo inconsapevolmente cercare di dedurre quando qualcosa è accaduto basandoci su quanto lo ricordiamo bene
🔸 Fattori emozionali e cognitivi → Le emozioni, lo stato d’animo e i dettagli associati a un ricordo possono influenzare la sua collocazione nel tempo

La memoria umana è tutt’altro che perfetta: non solo dimentichiamo le cose, ma alteriamo anche la nostra percezione del tempo. Questo studio apre la strada a una nuova comprensione del funzionamento della mente e potrebbe cambiare il modo in cui studiamo il ricordo e la percezione temporale.

Foto di John Bloor da Pixabay

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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