La principale missione scientifica del rover Perseverance della NASA su Marte è quella di cercare possibili tracce di vita e di acqua, per questo è stata inviata ad ispezionare quello che si pensa sia stato il fondo di un grande lago, il Jazero Crater.
Da quando Perseverance è atterrata su Marte sono trascorsi già nove mesi e da allora molti sono stati i progressi ed i successi del rover NASA. Fino ad ora sono state ispezionate molte rocce, abbiamo fatto volare un elicottero drone su Marte e alcuni campioni sono stati raccolti, per essere poi recuperati da una futura missione in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Perseverance è quindi alla costante ricerca di rocce interessanti da ispezionare e di cui raccogliere campioni che raggiungeranno la Terra. Proprio questa settimana, analizzando le foto inviate dal rover al centro di controllo, i membri del team hanno osservato il cerchio perfetto scavato dal rover in una roccia di interesse per la missione.
Il rover è infatti costantemente alla ricerca di formazioni rocciose particolari che potrebbero rivelare la storia geologica di Marte e forse anche delle prove di una vita passata sul Pianeta Rosso. Si ritiene infatti che se qualcosa ha vissuto una volta su Marte, questo è avvenuto quando sulla sua superficie scorreva dell’acqua liquida.
Grazie agli sforzi di Perseverance gli scienziati hanno appreso che almeno alcune delle rocce del Jezero Crater sono ignee. Questo significa che provengono dall’interno del pianeta, e sappiamo già dalle prime scoperte, che il lago di Jezero ha subito improvvise e violente inondazioni nel corso della sua antica storia.
Uno degli obiettivi principali del rover Persevarance è dunque il confine occidentale del Jezero Crater, dove un tempo il delta di un fiume sfociava nel grande lago. Proprio in questo luogo i ricercatori ritengono che sia più probabile che si trovino microfossili, Questa conclusione è giunta sulla base di dove tali microbi tendono a stabilirsi sulla Terra.
Questa settimana Perseverance ha dunque analizzato alcune rocce piuttosto stratificate. Il rover campiona la roccia selezionando una posizione e abradendone una parte circolare, raggiungendo così la parte sottostante, quella che dunque non è stata esposta agli elementi e preserva le caratteristiche della superficie del pianeta indietro negli anni.
La parte circolare scavata da Perseverance dunque ha permesso al rover di immagazzinarne alcuni campioni all’interno del suo telaio. Un giorno anche questi campioni raggiungeranno la Terra per essere studiati in laboratorio, probabilmente intorno al 2030.
Ph. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU
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