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Pianeti immortali: sopravvissuti persino alla morte delle loro stelle

Niente è eterno, forse nemmeno lo stesso Universo, di sicuro non lo sono le stelle e quando queste muoiono, anche il loro sistema planetario viene inevitabilmente distrutto, inghiottito dall’evento drammatico della morte stellare. Ma alcuni pianeti immortali sembrerebbero capaci di sopravvivere persino alla morte della propria stella.

Questo è ciò che emerge da uno studio internazionale, realizzando in collaborazione da Europa e Stati Uniti e pubblicato sulla rivista Monthly Notices of The Royal Astronomical Society.

 

I pianeti immortali sono quelli piccoli e meno densi

Nello studio i ricercatori hanno individuato i pianeti che hanno maggiori probabilità di sopravvivere alla morte delle nane bianche attorno a cui orbitano e che sono il fulcro del sistema planetario a cui appartengono. Ad avere la meglio sarebbero i pianeti più piccoli e densi. Si tratta di una scoperta importante soprattutto per quanto riguarda la ricerca di nuovi esopianeti, che potrebbero essere dunque cercati anche in sistemi distrutti in seguito alla morte di una nana bianca.

Come ha infatti affermato il fisico Dimitri Veras, dell’University of Warwick, in un comunicato stampa, “il nostro studio spinge gli astronomi a cercare pianeti rocciosi vicini al raggio di distruzione di una nana bianca”.

Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno eseguito delle simulazioni al computer, riproducendo le conseguenze per i sistemi di pianeti, alla morte della loro stella. Dai modelli è emerso che i pianeti più grandi vengono immediatamente distrutti dall’evento catastrofico della morte stellare. I pianeti più piccoli, che orbitano ad una certa distanza dalla loro stella (più o meno come Mercurio dal Sole), hanno invece una maggiore probabilità di sopravvivere.

Secondo le simulazioni effettuate al computer dunque, le due costanti che indicano l’indice di sopravvivenza di un pianeta alla morte di una stella di tipo nana bianca, sono le dimensioni e la densità.

Lo studio dimostra quindi che alcuni pianeti rocciosi che soddisfano determinate caratteristiche, possono sopravvivere a tali eventi catastrofici. Inoltre sembrerebbe che la nana bianca morente spinga leggermente verso l’esterno questi pianeti.

Potremmo quindi sperare bene per la Terra quando il Sole diventerà una nana bianca e poi morirà? Di certo la vita su di essa è alquanto improbabile senza una stella a scaldarlo, ma di certo il nostro pianeta potrebbe sopravviverci.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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