Chi si avvicina a questo genere spesso si chiede se le sue prestazioni non sarebbero migliori scegliendo un tipo di periferica diversa rispetto al comune gamepad. Scopriamo nell’articolo tutti i dettagli su questo tipo di giochi e cosa scegliere, in ultima analisi, tra il pad e l’arcade stick.
Il genere picchiaduro è uno dei più blasonati dell’intera industria videoludica nonostante gli esponenti di punta non risultano quasi mai tra i titoli più venduti. Il motivo è molto semplice: sono generalmente semplici da giocare ma estremamente difficili da affrontare in modo competitivo. Per fini comparativi, prendiamo per esempio gli FPS o TPS online, tra i generi più popolari e maggiormente giocati dall’utenza: richiedono indubbiamente un grado di abilità elevato ma svolgendosi spesso su grandi mappe e con una quantità di giocatori impressionante (viene subito in mente Verdansk di Warzone con i suoi 150 giocatori), è più facile ritrovarsi in condizioni che potremmo definire sfortunate rispetto ad altri concorrenti.
Con questo non vogliamo assolutamente affermare che la vittoria in un gioco come Call of Duty: Warzone sia semplicemente dettata da fattori casuali, ma anche questo elemento gioca una parte essenziale, dal drop fino agli ultimi adrenalinici minuti della partita.
Il fattore casuale è però ridotto al minimo nei picchiaduro, ci si ritrova uno contro uno all’interno di uno spazio ristretto e ogni azione avrà un effetto e una risposta immediata da parte dell’avversario, elevando il grado di tecnica, applicazione e strategia richiesti.
Premere tasti a caso è divertente e spesso è più che sufficiente per fare una partita senza impegno con amici o anche in solitaria, tuttavia non appena entrerete nell’universo online di picchiaduro come Street Fighter, Guilty Gear, BlazBlue, Tekken e così via, vi ritroverete contro individui agguerriti che non vi daranno scampo. In questa fase è facile scoraggiarsi, magari pensavate di essere imbattibili poiché le vostre strategie contro l’intelligenza artificiale del gioco funzionavano egregiamente, ma dovete considerare che ora siete in competizione contro altri esseri umani, in grado di prendere decisioni al volo e studiare i vostri pattern di attacco a differenza di una IA che è stata programmata per comportarsi sempre nello stesso modo.
Dovete dunque pensare ai match come una vera e propria partita di scacchi, dove ogni tasto ha un suo peso e che, inevitabilmente, vi lascia scoperti qualora l’attacco non vada a segno. Oltre alla strategia, che si acquisisce con centinaia se non migliaia di partite, è necessario affinare anche l’esecuzione, ovvero le combo ottimali per fare quanto più danno possibile all’avversario nel momento in cui la sua difesa viene meno. I giocatori esperti usano le funzioni della modalità “Training” inserita nei giochi proprio al fine di simulare situazioni specifiche anche senza dover sfidare altri giocatori.
Chi si appassiona al genere, inizia a cercare ispirazione da giocatori esperti e che magari affrontano tornei internazionali dove spesso sono in palio somme di denaro cospicue. È in questo momento che si nota qualcosa di particolarmente interessante: l’uso esteso di arcade stick, ovvero periferiche che ricordano i comandi che era possibile trovare in sala giochi. Si tratta forse di un trucco per riuscire a giocare meglio e perfezionare l’esecuzione? Cerchiamo di fare luce insieme sulla questione.
Innanzitutto sfatiamo il mito dell’arcade stick come strumento perfetto per i picchiaduro: molti campioni mondiali utilizzano i classici gamepad che trovate nella confezione delle vostre console, dunque queste periferiche non hanno alcun impatto sulle prestazioni della maggior parte degli individui.
Dalle numerose interviste ai giocatori del genere che si dedicano agli eSports, possiamo dedurre che si tratta di una semplice preferenza personale, molti dei professionisti che giocano con arcade stick hanno iniziato la loro carriera nel mondo dei picchiaduro quando questi erano disponibili solo in sala giochi, quindi per loro è naturale sfruttare quel tipo di comandi.
Se non ne avete mai utilizzato uno in vita vostra, acquistarne non cambierà assolutamente nulla e anzi, potreste vedere un progressivo peggioramento delle prestazioni. Se siete giocatori da pad, continuate pure a utilizzarlo e pensate piuttosto a ragionare in partita, una delle cose più difficili da mettere in pratica, solo con costanza e dedizione riuscirete a vedere progressi che potrebbero, un giorno, portarvi anche a partecipare a tornei nazionali e internazionali. Se il gaming è la vostra passione, vi invitiamo a visitare gamingradar.it dove potete trovare numerose recensioni di videogiochi, periferiche e articoli dedicati a questo hobby.
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