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Pine Island Glacier: la particolare e sofferente regione dell’Antartide

L’Antartide soffre per via del cambiamento climatico, per lo meno il ghiaccio che copre il continente. L’innalzamento della temperatura sta minando le riserve presenti sul territorio in modo relativamente veloce. Questo fenomeno non è uniforme e ci sono delle zone più suscettibile come la Pine Island Glacier. Quest’ultima sembra ormai essersi rotta ed è il risultato del 2018 ovvero di uno degli più caldi di sempre dopo che era già stata frammentata in altri periodi.

Già nel 1979 uno studio aveva rivelato che questo blocco di ghiaccio è uno dei più pericolosi in quanto contiene una grande quantità di acqua che sta finendo per alzare il livello degli oceani; ai tempi era stata registrata una perdita di 58 miliardi di tonnellate. Molti dei danni a questo ecosistema non si vedono neanche ad occhio nudo, ma avvengono sotto la superficie visibile.

 

Una punto di rottura che si è formato negli anni

Senza andare troppo indietro negli anni, nel 2016 delle immagini satellitari avevano mostrato che si era creata una frattura lunga più di 35 chilometri. Questa formazione ha portato alla successiva creazione di un grosso iceberg noto come B-44 verso la fine di settembre di un anno dopo, il 2017. Lo stesso accadde l’anno scorso quando a settembre si formò una nuova frattura e un mese dopo si staccò un iceberg, B-46.

La brutta notizia, che si aggiunge alla altre, è che verso la fine di dicembre del 2018 i ricercatori trovano un’altra frattura e annunciarono che da lì a breve si sarebbe staccato un altro grosso iceberg. Tutte queste fratture sono dovute all’acqua oceani che scorre sotto il ghiaccio; in tutta quella zona dell’Antartide non c’è terra ferma al di sotto di esso, ma solo acqua.

Giacomo Ampollini

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