I ricercatori sono stati sorpresi nello scoprire che i pinguini di Adélie in Antartide sono più felici con la riduzione del ghiaccio marino. Poiché i modelli climatici prevedono una rapida riduzione del ghiaccio nel continente, questo iconico predatore polare potrebbe essere un raro vincitore del riscaldamento globale. I loro risultati di ricerca sono stati pubblicati su Science Advances.
Negli ultimi decenni, l’Antartide ha registrato un costante aumento del ghiaccio marino – acqua di mare congelata – anche se il suo gemello polare, l’Artico, ha subito una marcata diminuzione. Ma questo non dovrebbe durare a lungo poiché i cambiamenti climatici prevedono un rapido declino del suo ghiaccio marino con conseguenze sull’habitat marittimo e gli organismi che vi abitano. Ma tali conseguenze non sono sempre negative.
I biologi polari sanno da tempo che la popolazione dei pinguini di Adélie, la specie di pinguino più comune in Antartide, tende ad aumentare durante le condizioni di riduzione del ghiaccio. Al contrario la specie subisce enormi fallimenti riproduttivi con una maggior presenza di ghiaccio. Ma fino ad ora, i ricercatori non sapevano perché questo succedesse. Ma il nuovo studio ha finalmente trovare la risposta a questa strana correlazione.
I ricercatori del National Institute of Polar Research del Giappone hanno monitorato elettronicamente 175 pinguini con dispositivi GPS, accelerometri e videocamere per quattro stagioni con diverse condizioni di ghiaccio marino. Questo ha consentito loro di rintracciare i pinguini durante i loro viaggi, classificare il loro comportamento e stimare il numero di prede catturate durante le immersioni.
Gli scienziati hanno spiegato che senza ghiaccio, i pinguini possono viaggiare di più nuotando anziché camminare e per questo sono più felici. Per i pinguini infatti, nuotare è quattro volte più veloce di camminare. Sono veloci via mare, ma più goffi e lenti sulla terraferma. Nelle stagioni con molto ghiaccio marino, i pinguini per poter immergersi in acqua e cacciare devono camminare per lunghi tratti al fine di trovare delle fessure da dove accedere.
Ma quando c’è meno ghiaccio marino, i pinguini possono immergersi dove vogliono, spesso entrando nell’acqua proprio dai loro nidi. Questo è più efficiente in termini di energia e tempo ed espande la loro gamma di foraggiamento. Ancora più importante, ciò riduce la concorrenza con altri pinguini per le prede e consente loro di catturare più krill, la preda principale del pinguino. Meno ghiaccio marino significa anche più luce solare che entra nell’acqua, portando maggior fioriture di plancton con cui si nutrono i krill.
Tuttavia, tutto ciò accade solo per quei pinguini che vivono nella parte principale dell’Antartide. Il contrario accade ai pinguini che vivono sulla sottile penisola antartica che sporge dal continente o vivono sulle sue isole. I ricercatori hanno alcune ipotesi sul perché questo potrebbe essere il caso, e quindi il prossimo capitolo di questa storia sarà quello di testare anche queste idee.
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