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Il santuario dei pinguini nelle Isole Falkland: protetti da mine anti-uomo

La guerra ha trasformato molti luoghi sul nostro pianeta. Prendiamo per esempio le piane di Verdun. La prima guerra mondiale ha cambiato radicalmente quel panorama, ma c’è di peggio. Spesso le diverse fazioni tirano su difese dove combattono e quando se ne vanno, difficilmente si mettono a smantellare tutto. Finché si tratta di filo spinato allora non c’è problema, ma molte volte sono vasti campi infestati da mine anti-uomo.

Uno di questi luoghi sono le Isole Falkland. Durante il conflitto tra l’Argentina e il Regno Unito, i primi hanno disseminato questi paradisi di tali congegni. Ovviamente nessuno si è preso la briga di togliere una volta che il conflitto si è placato, ma rispetto ad altri casi non sembra essere diventato un problema. Le isole sono infatti diventate dei santuari per i pinguini i quali camminano senza problemi su quelle bianche spiagge.

 

Pinguini e mine anti-uomo

Tali ordigni hanno questo nome per un semplice motivo, sono tarate per scattare nel momento in cui percepiscono un certo peso, mediamente quello di uomo. Per fortuna per i pinguini, il loro peso non è abbastanza per fare scattare l’esplosione. Considerando che apparentemente ci sono oltre 100 campi mirati con all’incirca tra gli 8000 e 10.000 ordigni, non pesare troppo rende quelle isole perfette come santuario.

La dichiarazione di Andrew Stanworth, direttore della conversazione presso il Falklands Conservation: “In teoria, alcune delle specie di pinguini che abbiamo qui sono abbastanza pesanti da far partire le mine antiuomo. Ma non c’è traccia di ciò che accade. Le mine antiuomo possono essere sepolte in profondità nella sabbia e anche le dune di sabbia sono molto mobili. Quindi la sabbia potrebbe essersi rovesciata e metterli a una profondità dove forse non potevano essere attivati ​​dagli uccelli. Ma, in teoria , il peso di una delle specie pesanti potrebbe far esplodere una miniera antiuomo.”

Giacomo Ampollini

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