Un nuovo studio conferma l’idea che alcuni templi e tombe egiziane fossero, in effetti, orientati verso alcune aree del cielo. L’idea che molte strutture antiche siano state costruite intenzionalmente per essere allineate con oggetti celesti non è nuova. Tuttavia, l’autore di questo nuovo studio, Fabio Silva, ritiene che la maggior parte di queste indagini su questo fenomeno non siano affidabili, in quanto non utilizzano test statistici per comprendere la probabilità che i presunti schemi siano coincidenze.
In tal modo, lo scienziato ha sviluppato un metodo statistico che consente di identificare modelli autentici e non semplici opere di fortuna. Lo studio sarà pubblicato nel numero di giugno della rivista scientifica Journal of Archaeological Science.
“Ci sono molte strutture antiche che erano considerate allineate con oggetti celesti, come Stonehenge, ma dobbiamo verificare l’ipotesi di queste attribuzioni“, ha affermato Fabio Silva, dell’Università di Bournemouth. “La maggior parte degli studi si basa sulla mappatura di più strutture create da una cultura, ovvero alla ricerca di schemi che potrebbero essere correlati alle posizioni delle stelle o del pianeta in un determinato periodo“.
Il metodo del team guidato da Fabio Silva considera i fattori di errore che influenzano sia il suolo che il cielo. Uno studio del 2009 ha identificato sette posizioni correlate alla posizione delle stelle, ma con il metodo statistico del nuovo studio, solo due di queste posizioni sono state confermate.
Molte piramidi furono costruite per essere allineate con i quattro punti cardinali, sia per motivi religiosi che culturali. “Gli antichi egizi, per esempio, credevano che il nord fosse ‘il luogo dell’ascensione dell’anima’. Per questo motivo, strutture come la Grande Piramide di Giza avevano ingressi rivolti a nord“, spiega Bernadette Brady, scienziata della Trinity Saint David University in Galles, non coinvolta nello studio.
Strutture come il Tempio di Karnak affrontano anche l’alba del solstizio di dicembre, che è stato considerato un importante evento astronomico in diverse culture. “Alcune indagini si basano sull’idea che i costruttori riproducessero il modello di stelle o corpi celesti quando guardavano il cielo dal centro delle strutture, ma l’obiettivo e i metodi di lavoro avrebbero potuto essere diversi. La principale difficoltà in questo tipo di speculazione è che è abbastanza semplice partire da pregiudizi inconsci”, conclude Silva.
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