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Plastica nel sangue, nel latte materno e nelle placente: ora potrebbe essere nei cervelli

La plastica è diventata una parte onnipresente della nostra vita quotidiana, ma i suoi effetti sulla salute umana sono ancora poco conosciuti. Recenti studi hanno rilevato la presenza di plastica nel sangue, nel latte materno e nelle placente, sollevando preoccupazioni sulla sua potenziale presenza nei nostri cervelli.

Uno studio del 2019 ha rilevato la presenza di microplastiche nel sangue umano e ha suggerito che le particelle di plastica potrebbero entrare nel corpo attraverso il cibo, l’acqua e l’aria. Il team di ricerca ha rilevato microplastiche in campioni di sangue di persone provenienti da tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia.

 

Cervello, la plastica ora potrebbe essere anche nella nostra testa

Altri studi hanno rilevato la presenza di microplastiche nel latte materno e nelle placente. Un rapporto del 2020 pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology ha rilevato che le donne in gravidanza esposte alle microplastiche avevano una maggiore probabilità di avere una placenta infiammata e la presenza di microplastiche nel latte materno. Ora, i ricercatori stanno esplorando la possibilità che le particelle di plastica possano raggiungere il cervello umano.

Uno studio del 2021 ha rilevato la presenza di microplastiche nel tessuto cerebrale di topi esposti a particelle di plastica. I ricercatori hanno scoperto che le particelle di plastica si accumulavano nelle regioni del cervello associate alla memoria e all’apprendimento. Tuttavia, non è ancora chiaro se le microplastiche possano raggiungere il cervello umano e causare danni alla salute. La maggior parte degli studi finora condotti si sono concentrati sugli effetti delle microplastiche sulla salute degli animali, e sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i potenziali effetti sulla salute umana.

Alcuni esperti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le microplastiche possano interagire con altre sostanze chimiche presenti nell’ambiente, aumentando il rischio per la salute umana. Ad esempio, le microplastiche possono assorbire sostanze chimiche come i pesticidi e i composti organici persistenti, che possono avere effetti negativi sulla salute umana. Per proteggere la salute umana, gli esperti stanno lavorando per ridurre l’uso della plastica e migliorare la gestione dei rifiuti. Ad esempio, molte città stanno introducendo divieti sui sacchetti di plastica e promuovendo l’uso di materiali biodegradabili.

Inoltre, le aziende stanno lavorando per sviluppare alternative alla plastica, come materiali bioplastici e imballaggi eco-sostenibili. In conclusione, la presenza di plastica nel sangue, nel latte materno e nelle placente solleva preoccupazioni sulla sua potenziale presenza nei nostri cervelli. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i potenziali effetti sulla salute umana. Per proteggere la salute umana, è importante ridurre l’uso della plastica e migliorare la gestione dei rifiuti. Gli esperti stanno lavorando per sviluppare alternative alla plastica e promuovere pratiche eco-sostenibili in tutto il mondo.

Foto di Rupert Kittinger-Sereinig da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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