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Polpi e granchi a rischio cecità: un effetto dei cambiamenti climatici

Sempre di più ormai quando si parla di cambiamenti climatici si tirano in ballo anche gli effetti sugli animali nello specifico e non solo dell’ecosistema. Si parla di specie in via di estinzione, destino dovuto ad un peggioramento delle qualità degli ambienti naturali o comunque allo stravolgimento degli equilibri i quali erano stati il punto chiave per l’evoluzione della specie che viveva determinati luoghi; per esempio, gli animali che vivono in Antartide sono abituati al freddo, ma nel momento in cui le temperature si alzano allora le loro caratteristiche diventano avverse alla sopravvivenza.

Un recente studio ha preso in esame alcuni invertebrati che vivono negli oceani e il risultato è che l’aumento delle temperature e la conseguente diminuzione dell’ossigeno in alcune zone costiere sta danneggiando alcune specie in un modo particolare. Alcuni biologi marini nello studiare un paio di specie di polpi e un paio di specie granchi hanno scoperto che questi cambiamenti stanno rendendo ciechi tali animali.

 

Cambiamenti climatici e animali marini

Lo studio è stato portato avanti su alcune larve delle specie sopracitate. Sono state messe in un strato d’acqua salata in cui veniva cambiato il livello d’ossigeno. Cambiando la luce per cercare una risposta visiva e monitorando con una macchina ECG sono arrivati alla conclusione che tutte e quattro le specie perdevano tra il 60 e il 100% della vista una volta raggiunto il più basso livello d’ossigeno possibile.

Ecco una dichiarazione di Lisa Levin, coautore dello studio: “Questa ricerca offre una nuova comprensione che cambierà il modo in cui interpretiamo le risposte degli animali alla perdita di ossigeno nell’oceano e il tipo di studi sul campo che facciamo. Una grande sfida sarà quella di portare gli scienziati sul campo a misurare luce e ossigeno mentre studiano gli animali nell’oceano.”

Giacomo Ampollini

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