Un polpo Dumbo, che deve il suo nome alla somiglianza con le grandi orecchie dell’elefantino di Walt Disney, è stato avvistato a 7 km di profondità nella fossa di Java, nell’Oceano Indiano.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Marine Biology, i due autori ricordano che “I cefalopodi non sono in genere considerati caratteristici della fauna bentonica a profondità adopelagica. Tuttavia campioni occasionali hanno implicato che potrebbero essere presenti anche 8000 m di profondità».
Finora la maggiore profondità alla quale era stato osservato un cefalopode, era di 5,145 metri e gli scienziati si chiedevano fino a dove davvero potessero vivere questi animali. Il nuovo studio riporta due avvistamenti inequivocabili, realizzati con un HD video lander, di un cefalopode a grandi profondità.
Il polpo Dumbo è stato osservato a 5.760 e 6.957 m nell’Oceano Indiano. Queste osservazioni estendono il range massimo di profondità conosciuto per i cefalopodi e aumentano il potenziale habitat bentonico disponibile dal 75 al 99% del fondo marino globale.
Lo scienziato protagonista dello studio, Jamieson, ha aperto la strada all’esplorazione delle profondità marine con l’utilizzo di “lander”, strutture che una volta raggiunto il fondo, vi si stabiliscono e registrano tutto ciò che passa e succede.
L’ HD video lander di Jamieson ha filmato due polpi Dumbo rispettivamente di 43 cm e 35 cm, le cui uova si trovavano a grandi profondità. Mentre resti di questi polpi erano nello stomaco di pesci lumaca che vivono a profondità maggiori di quanto ci si credeva che i Dumbo vivessero finora.
Tuttavia Jamieson fa notare in un’intervista a BBC News che questi animali che vivono in profondità hanno avuto chiaramente bisogno di alcuni adattamenti speciali. Dovrebbero aver fatto qualcosa di intelligente all’interno delle loro cellule. Tutti gli adattamenti necessari per vivere ad alta pressione sono a livello cellulare.
Ha filmato il polpo Dumbo mentre guidava la spedizione Five Deeps, un progetto realizzato grazie al miliardario texano Victor Vescovo che ha supportato il progetto. Jamieson e il suo team ne approfittarono per condurre molto più preziose indagini scientifiche, cercando di svelare misteri riguardo alle parti più profonde dell’oceano.
“Le leggi dell’ecologia marina e della biologia marina sono in realtà più o meno le stesse. C’è stato bisogno del polpo Dumbo per confondere quel confine tra le profondità per le quali pensiamo di preoccuparci e le profondità che non ci interessano, ha concluso il ricercatore.
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