Non c’è pace per la comunità di Taranto, teatro della delicatissima ed intricata vicenda legata alle emissioni di polveri inquinanti dello stabilimento ex Ilva. Da decenni ormai si dibatte sull’impatto ambientale devastante che la fabbrica esercita sull’ambiente dei comuni limitrofi, ma negli ultimi giorni, con ogni probabilità come conseguenza del maltempo abbattutosi su tutto il paese, si è verificato un fenomeno che ha inquietato non poco gli abitanti del quartiere Tamburi di Taranto.
Una enorme nube rossa si è sollevata nei cieli della cittadina, creando uno scenario davvero insolito. I forti venti e la pioggia incessante dei giorni scorsi hanno infatti spinto le polveri tossiche prodotte dall’ex Ilva nell’aria fino a coprire tutto il quartiere. La preoccupazione e lo sdegno della comunità tarantina si sono poi concretizzati in diverse proteste sui social, dove si condanna in primis l’inadeguatezza dei protocolli di contenimento dei parchi minerari collegati alla fabbrica.
Anche alcune personalità del mondo dello spettacolo, come Alessio Giannone, noto youtuber e inviato del tg satirico Striscia la notizia noto come Pinuccio, si sono lasciate andare a lunghi post di protesta sui social network, che con amara ironia commenta: “Ecco l’impianto più bello d’Europa. Queste polveri arriveranno lontano, non resteranno solo sul quartiere Tamburi. Immaginate di guardare il cielo con paura , che quelle strane nuvole vi fanno stringere il cuore, vi fanno sentire colpevoli di qualcosa di cui non avete colpa. Nessuno tranne i tarantini può spiegare il mix di sensazioni che si prova. Noi possiamo informare, insistere nel raccontare e la politica dovrebbe fare qualcosa. Ma questo ultimo passaggio manca da troppo tempo, anzi forse non c’è mai stato“.
Una situazione ormai davvero insostenibile, che ha da anni messo in ginocchio una comunità e martoriato intere famiglie, che in molti casi hanno perso i propri cari a causa dell’altissima incidenza di gravi patologie proprio in relazione alle incontrollate emissioni dell’ex Ilva. I danni ambientali sono infatti incalcolabili e regna l’incertezza riguardo il destino di tutto ciò che si troverà al di sotto di questa inquietante nube rossa, una volta che queste polveri si saranno posate.
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