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Precipitazioni: il rapido cambiamento mette a rischio l’agricoltura

Secondo uno studio, i cambiamenti climatici e in particolare la variazione della frequenza delle precipitazioni modificheranno il mondo entro i prossimi venti anni.

L’impatto più evidente si verificherà nelle più importanti aree di coltivazione mondiale. Si prevede che nel 2040, fino al 14% della terra dedicata a grano, mais, riso e soia sarà permanentemente più secca rispetto al 1986, mentre il 31% sarà più umido.

 

Il rapido cambiamento

Molti agricoltori hanno già notato, in alcune regioni, un cambiamento climatico con modelli di precipitazioni diversi da quelli di una generazione fa.

I ricercatori hanno simulato, attraverso un computer, le future emissioni di gas a effetto serra per misurare il “tempo di emergenza” o TEP. Ciò ha permesso di individuare i paesi che stanno velocemente cambiando il loro clima.

Tra questi l’Australia sudoccidentale, l’Africa meridionale, il sud-ovest del Sud America, il Messico centrale e il Mediterraneo stanno diventando sempre più secchi. Il Canada, la Russia, l’India e gli Stati Uniti orientali rappresentano le aree più umide.

La dottoressa Maisa Rojas, dell’Università del Cile e principale autrice dello studio, ha dichiarato: “Questi sono sicuramente i paesi che dovranno pensare piuttosto rapidamente a cosa vorrebbero fare con la loro produzione di grano“.

Aggiungendo: “I cambiamenti rilevabili delle precipitazioni sono ovviamente non solo importanti per l’agricoltura, ma per la gestione delle risorse idriche più in generale, quindi i nostri risultati sono rilevanti anche per altri settori“.

Alcune paesi del mondo hanno già acquisito regimi di pioggia completamente nuovi rispetto alla media dei 30 anni compresi tra il 1986 e il 2005. Tra questi ci sono , tra cui  Russia, Norvegia, Canada e parte della costa orientale degli Stati Uniti.

Elena Camaione

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