Gli astronomi hanno confermato che una roccia spaziale che ha colpito la Terra nel 2014 proveniva da un altro sistema stellare. Si tratta dunque del primo oggetto interstellare di cui abbiamo informazioni ad aver visitato il nostro Sistema Solare, anzi ad aver colpito la Terra.
La meteora è stata scoperta analizzando i dati del catalogo del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) della NASA nel 2019. Ma solo nel marzo 2022 il Dipartimento della Difesa statunitense ha permesso agli scienziati di completare il calcolo dell’origine della misteriosa roccia.
Nello specifico la roccia spaziale era un miniasteroide largo 0,9 metri, che è entrato nell’atmosfera terrestre l’8 gennaio 2014, disintegrandosi completamente. L’oggetto in questione entrò nella nostra atmosfera ad una velocità decisamente elevata, ovvero attorno ai 216.000 km/h.
Sia la sua velocità che la traiettoria eseguita dalla meteora, hanno fatto pensare ai ricercatori che l’oggetto in questione potesse provenire dall’esterno del Sistema solare. Dopo alcune ricerche, una modellazione del suo percorso e una valutazione delle sue interazioni gravitazionali con i pianeti del Sistema Solare, gli autori del nuovo studio hanno infine confermato che si trattava davvero di un oggetto interstellare.
Quello che noi abbiamo nominato come CNEOS 2014-01-08, è dunque il primo oggetto proveniente dallo spazio interstellare di cui abbiamo notizie. La roccia spaziale è dunque giunta fino a noi solo tre anni prima della visita di Oumuamua, il famoso oggetto interstellare che ci ha fatto visita nel 2017. E dopo solo due anni, il 30 agosto 2019, gli astronomi hanno scoperto quello che all’epoca era il secondo oggetto interstellare e la prima cometa proveniente dall’esterno del Sistema Solare, la cometa Borisov.
Il breve intervallo tra queste scoperte ha portato gli astronomi a credere che rocce interstellari più piccole potrebbero dunque essere molto più comuni nel Sistema Solare e potrebbero persino regolarmente cadere sul nostro pianeta.
Il motivo per cui gli autori del nuovo articolo, Avi Loeb, astronomo di Harvard, e il suo collega Amir Siraj, hanno deciso di perlustrare il catalogo CNEOS, imbattendosi in CNEOS 2014-01-08 e nella suo orbita interstellare. Potrebbero inoltre aver trovato un’altra meteora candidata ad essere un oggetto interstellare, che si sarebbe schiantata sulla Terra nel marzo 2017.
Secondo i ricercatori dunque, oggetti interstellari potrebbero colpire l’atmosfera terrestre circa una volta ogni decennio. Una frequenza così alta di oggetti provenienti da altri sistemi stellari nel corso della storia della Terra potrebbe significare che i semi della vita germogliati sul nostro pianeta negli ultimi 3,5 miliardi di anni potrebbero provenire da un altro sistema.
Inoltre l’analisi delle meteore provenienti da altri mondi, potrebbe fornire nuove informazioni sulla chimica dei sistemi stellari distanti. Come affermano infatti gli autori “estrapolando la traiettoria di ogni meteora a ritroso nel tempo e analizzando le abbondanze relative degli isotopi chimici di ogni meteora, si possono abbinare le meteore alle loro stelle madri e rivelare approfondimenti sulla formazione del sistema planetario“.
Foto di Frantisek Krejci da Pixabay
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