Da sempre la malaria è una delle malattie che ha attanagliato in modo incessante tutto il mondo non industrializzato, l’Africa in particolare, la quale ha avuto una presenza costante di questo protozoo, il Plasmodium, che ha infettato liberamente migliaia di persone per secoli, sembra arrivato il giorno della svolta.
Il Malawi ha iniziato a vaccinare bambini al di sotto dei due anni e il Kenya e il Ghana inizieranno a usare il vaccino nelle prossime settimane, con i ministeri della salute in questi paesi che decideranno dove sarà usato, ha detto l’Oms.
Il vaccino offre una protezione parziale dalla malattia, con studi clinici che hanno scoperto che il vaccino ha impedito circa quattro casi su 10 di malaria, secondo l’OMS.
Dal 2000 al 2015, c’è stata una riduzione del 62% dei decessi per malaria, secondo l’OMS , e una riduzione del 41% nel numero di casi, tuttavia, dati più recenti suggeriscono che la malaria sta tornando , con 219 milioni di casi nel 2017, rispetto ai 217 milioni del 2016.
Una protezione del 40% di certo è da apprezzare in aree endemiche come l’Africa, dal momento che prima d’ora le uniche pratiche protettive erano quelle di installare zanzariere e infarcire l’ambiente con spray insetticidi proprio per evitare il penetrare degli insetti portatori del protozoo Plasmodium, il responsabile di questa malattia, perciò si tratta comunque di un passo avanti, poichè è letteralmente impossibile impedire alle zanzare il contatto umano al 100%, ma un’adeguata attenzione unita a questo vaccino di certo avrà un impatto positivo a livello globale.
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