Secondo una nuova ricerca i bambini pensano con meno probabilità agli animali come cibo rispetto agli adulti. Questo studio dimostra quindi che gli esseri umani non sono nati con processi mentali che giustifichino il consumo di carne. Studi precedenti hanno esaminato la psicologia del mangiare gli animali, documentando i processi che gli umani utilizzano per classificare alcuni animali come domestici e altri da cibo. Secondo la nuova ricerca questa prospettiva si sviluppa tra gli 11 anni d’età e quella adulta.
I risultati suggeriscono che dobbiamo considerare il modo in cui si parla ai bambini del rapporto tra gli esseri umani e gli animali. I bambini sono motivati a considerare il danno contro il mondo naturale, compresi gli animali, e come tali potremmo prendere in considerazione l’idea di iniziare queste discussioni sulle decisioni alimentari all’inizio della vita.
I ricercatori hanno intervistato oltre 479 persone tra bambini, giovani adulti e adulti. Hanno misurato la convinzione dei partecipanti che il valore di un animale dipendesse dalla sua specie e da come sentivano che l’animale fosse solitamente trattato e come dovrebbe essere trattato. Il team ha scoperto che i bambini avevano meno probabilità di considerare gli animali, soprattutto quelli da fattoria, come cibo da essere consumato. Inoltre i bambini pensavano che gli animali da fattoria, ideali da consumare, dovevano essere trattati meglio dagli adulti.
Poiché la ricerca continua a dimostrare l’effetto della produzione di carne sulle emissioni di gas serra, mangiare più cibi a base vegetale può svolgere un ruolo nel mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Proprio per incoraggiare questo comportamento, gli esperti hanno suggerito che è bene capire la motivazione di mangiare carne. Esaminare in modo critico il rapporto con gli animali dovrebbe essere un obiettivo primario per affrontare il cambiamento climatico. La ricerca non vuole dare un prospetto alimentare, ma vuole documentare e incoraggiare una discussione su come possa cambiare la considerazione sugli animali a seconda dell’età.
Le prove non indicano che gli adulti non si preoccupano affatto degli animali, ma i bambini mostrano più preoccupazione per gli animali da fattoria. In futuro il team vuole continuare ad esaminare come viene plasmata la nostra prospettiva sugli animali in adolescenza. Da adolescenti iniziamo ad avere una maggiore conoscenza dei sistemi in atto nel mondo, nonché autonomia su cose come la dieta. È affascinante considerare come questi due elementi potrebbero lavorare insieme per portare al il pensiero adulto che vediamo nello studio.
Foto di munzelminka da Pixabay
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