La balena con il becco era già nota per immergersi più in profondità e più a lungo di qualsiasi altro mammifero, ma un nuovo studio mostra che le sue immersioni possono durare anche più a lungo di quanto si pensasse in precedenza.
Gli scienziati hanno recentemente esaminato i dati di migliaia di immersioni balena e hanno scoperto che una di loro ha trattenuto il respiro per più di tre ore, battendo il record precedente (che, per inciso, è stato raggiunto anche da una balena per più di un’ora).
Interessante era anche la capacità delle balene di riprendersi in tempi relativamente brevi dalle loro immersioni profonde. Una, ad esempio, si è riposata solo 20 minuti dopo un’immersione di due ore. Ciò suggerisce che quelle che sembrano essere immersioni estreme potrebbero, dopotutto, non essere un grosso problema per questa specie, hanno riferito i ricercatori nel nuovo studio pubblicato il 23 settembre sulla rivista scientifica Journal of Experimental Biology.
Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti (NOAA), la balena con il becco (Ziphius cavirostris) può raggiungere i sette metri di lunghezza e pesare fino a 3.080 chili.
Questo animale si trova generalmente in acque profonde quasi ovunque nel mondo ma, poiché trascorre pochissimo tempo in superficie, è estremamente difficile da osservare in natura, ha detto l’autore principale dello studio, Nicola Quick, ricercatore del Duke Marine Lab, alla Duke University.
Per questo studio, Quick e colleghi hanno esaminato più di 3.680 immersioni effettuate tra il 2014 e il 2018 da 23 balene segnate nelle acque di Cape Hatteras, nella Carolina del Nord. Il team ha diviso le immersioni in due categorie: foraggiamento e non foraggiamento. Gli scienziati hanno scoperto che, quando non cercavano cibo, queste balene scendevano a profondità di circa 300-500 metri, in media, per circa 30 minuti.
In confronto, le immersioni progettate per trovare la preda erano più profonde e più lunghe, raggiungendo profondità di circa 1.bal450 metri e durando circa 60 minuti.
Sebbene non si sappia con certezza cosa fanno queste balene nelle profondità dell’oceano quando non cacciano, gli scienziati ritengono che possano aver sviluppato la capacità di rimanere in acque più profonde (e più scure) per evitare predatori come le orche assassine.
Ph. credit: Danielle Waples/Duke University
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