Una maschera che controlla quanta aria riusciamo a respirare potrebbe essere utilizzata per simulare un determinato ambiente con aria limitata nella realtà virtuale. Già in precedenza c’erano stati tentativi di utilizzare il respiro come interazione nella realtà virtuale, coinvolgendo dispositivi come microfoni e fasce addominali, ma non sono stati in grado di interpretare in modo corretto i movimenti e registrare con precisione il respiro.
Proprio per avere misurazioni più precise, Markus Tatzgern e il suo team hanno utilizzato un sensore di flusso di gas di livello medico collegato a una maschera con una valvola dell’aria regolabile. Hanno sperimentato la nuova tecnologia su un gruppo di 12 persone che stavano sperimentando scenari virtuali, come gonfiare un palloncino o spegnere le candeline.
Lo studio è stato davvero preciso, non presentava artefatti nel movimento e ha permesso di misurare realmente l’inalazione e l’espirazione degli utenti per creare applicazioni interattive che utilizzano la respirazione come input.Gli ambienti simulati potrebbero anche essere resi più realistici regolando la quantità di aria che le persone potrebbero respirare. Ad esempio, proprio come un pallone reale diventa più facile da gonfiare mentre si espande, la maschera sperimentale può essere regolata per consentire il passaggio di più aria come un il palloncino diventa più grande.
Hanno anche testato uno scenario in cui le persone assumono il ruolo di un vigile del fuoco in un ambiente fumoso, con la maschera che limita il flusso d’aria. Un partecipante ha detto che l’esercizio li ha aiutati a capire meglio com’era essere un vigile del fuoco. Ciò se possibile può educare le persone e aumentare l’empatia verso gli altri. Sebbene l’uso del respiro con la realtà virtuale non sia una novità, l’uso di una valvola per limitare il flusso d’aria potrebbe essere utile per una serie di scenari, afferma David Swapp dell’University College di Londra.
Tuttavia, il sistema deve prima essere testato per periodi di tempo più lunghi. Ovviamente ad oggi questa maschera non viene utilizzata per molto tempo. Sarebbe interessante vedere com’è indossare per un periodo più lungo, perché le tipiche esperienze VR sono molto più lunghe.
Ph. Credit: Markus Tatzgern
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