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Recensione BW-FYE 3: gli auricolari che isolano dal mondo!

Dal momento che Apple ha rilasciato i suoi Airpods, il settore è stato letteralmente invaso da una serie di copie (per lo più molto scarsa) e altre varianti che hanno usato il sistema audio stereo senza cavi, Bluetooth 5, mettendo in comunicazione le due cuffie. Ho avuto modo, non molto tempo fa, di provare alcune soluzioni molto economiche rispetto ai dispositivi della mela e devo dire che alcune si sono dimostrate estremamente povere, sia nella qualità dei materiali e nel suono. Dopo essere stata anche abbastanza restia a questo tipo di cuffie, per due settimane ho avuto la possibilità di provare questo prodotto del marchio Blitzwolf, in particolare il modello BW-FYE 3
 

Ammetto di non aver mai provato ancora nulla di questo brand, ma devo dichiaro con stupore che sono rimasta molto colpita non solo dal prodotto in sé, ma anche dal packaging (e sapete quanto sia attenta a questo aspetto!). Ho ricevuto il pacco in tempi brevi e, in una prima impressione, sono rimasta sorpresa dalla presentazione, poiché la confezione è di buona qualità, come anche il suo interno. E’ perfettamente adatta per un regalo, per qualsiasi frangente. 
 
Oltre al cofanetto in cui sono custodite le cuffie, sono inclusi un cavo di ricarica, 3 diverse misure di gommini e un libretto di istruzioni in italiano. Sì signori, sono disponibili diverse lingue, ma anche l’italiano è stato pensato ed è molto apprezzato. Tuttavia, munitevi di una lente d’ingrandimento per leggere, anche se devo ammettere che è tutto ben spiegato e tutti i dettagli sono menzionati. Ad ogni modo, è possibile reperire una sua versione anche sul web, dove è possibile scaricarlo in pdf.
 
Una volta aperta la scatola, mi sono sorpresa di quanto gli earbuds fossero più piccoli rispetto a quanto inizialmente pensassi dopo averli visti sul web. Il design è “strano”, un mix tra tradizione e modernità molto affascinate e, quando le si indossa, non spiccano troppo. 
 
 
Quando estratte dal loro box, si collegano automaticamente e una voce inizia a parlare (anche se in inglese), indicando le procedure per essere messi in collegamento. Tutto è di buona qualità: dagli auricolari stessi – stabili e lucidi – e anche la sensazione della scatola da cui provengono, rigida ma essenziale. Sono ben rifiniti, pesano poco, non hanno bordi o spigoli vivi: un punto a favore per questo marchio. 
 
 

Mettendoli alla prova

Quando li indosso, sono anche sorpresa dal fatto che, sebbene siano tradizionali nella loro forma, si adattano molto bene e isolano molto, riferendomi al rumore proveniente dall’esterno. Se li si utilizza per sport o mentre si cammina per strada, si proverà l’effetto di essere isolati dal contesto, dedicandosi alla musica o alla chiamata che si sta effettuando. 
 
L’abbinamento è molto semplice: basta cercarli nelle impostazioni Bluetooth del proprio smartphone e, una volta selezionata l’opzione BW-FYE3 R, automaticamente la voce ci confermerà dell’avvenuto abbinamento auricolari-device. 
 
 

A questo punto, una curiosità che può essere utile o fastidiosa a seconda del caso. Una volta che le hai abbinate, quando le si ripone nella scatola, sembrano essere ancora accese, perchè un led lampeggia in continuazione per un certo periodo di tempo. Allo stesso modo, si accendono quando le tiriamo fuori dalla scatola. Inoltre, se si sceglie di tirarne solo una dalla confezione, è quella che viene accoppiata separatamente, in base alle esigenze. Ma entrambe funzionano anche se ne è presente una e sembra di averne accoppiata solo una. E, per finire, se inizialmente se ne usa solo una, ma entrambe sono collegate e una rimane nella scatola, questa non si spegne e continua a squillare mentre è nella confezione stessa.

Una volta abbinate, comunque, è possibile ascoltare la musica con il proprio lettore. Ora, in termini di qualità del suono, testate con diversi tipi di musica e con la massima qualità di riproduzione, devo dire che sono valide per riprodurre musica elettronica, con suoni decisi e molti strumenti contemporaneamente. Il suono non è mai “sporco”.

Le cuffie non sono provviste di pulsanti che consentono la pausa, le funzioni avanti/indietro, ripresa/sospensione e, quindi, non hanno il controllo del volume. Tutto ciò viene governato dallo smartphone stesso.
Su eventuali disconnessioni o tagli, come è successo con altri accessori, devo ammettere che il lavoro perfetto. Addirittura lasciando il telefono a piano terra e salendo al primo piano, non ci sono stati tagli alla riproduzione. E per quanto riguarda le cadute, a tal proposito, ho letto che sono anche molto resistenti, non mi esprimo in prima persona perchè a me non sono mai cadute. Si aggrappano bene anche per correre e questo aspetto non può che giovare a quanti hanno paura di perderle mentre si fa attività fisica. 
 

Packaging

La confezione  è piccola e, come ho detto all’inizio, con un buon materiale di costruzione. Si tratta di una base di ricarica che, secondo il produttore, consente di ricaricare almeno 3 volte le cuffie. La confezione impiega meno di un’ora per caricare, ma il produttore indica di più. E le cuffie si ricaricano in meno di mezz’ora. Per conoscere il livello di carica della scatola, sono presenti led verdi e le cuffie sono illuminate in rosso quando si caricano alla base, blu quando sono al massimo e spente dopo essere state caricate. 
 

 

Considerazioni 

Sia come presentazione e materiali sono abbastanza complete nelle funzioni; l’uso è molto confortevole e il box di ricarica può essere trasportato in tasca senza problemi, non occupa spazio e non pesa. Nessun aspetto negativo da segnalare: si consiglia a chiunque voglia utilizzare auricolari senza fili, di controllare che le finiture siano buone e, in esecuzione, che non ci siano disturbi (e resistenza agli schizzi di acqua, importante per l’uso sportivo a causa del sudore). 
 
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Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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