Il DJI Mavic 2 Zoom è un drone di ultima generazione con una caratteristica unica nel suo genere, integra una telecamera zoom in grado di permettere all’utente incredibili giochi di prospettive e funzionalità mai viste in nessun altro prodotto attualmente disponibile sul mercato.
Esteticamente il DJI Mavic 2 Zoom è identico, sotto ogni punto di vista, al Mavic 2 Pro recensito qualche settimana fa. Presenta quindi un peso di 905 grammi circa, con dimensioni da chiuso di 214 x 91 x 84 millimetri, mentre da aperto pari a 322 x 242 x 84 millimetri (le eliche sono facilmente removibili). Nella parte inferiore è stato posizionato uno slot per la microSD (massimo di 128GB), ad affiancare la type-C utile per collegare il dispositivo direttamente al computer o ad una presa a muro. Gli utenti che non vorranno utilizzare una memoria esterna, possono fare affidamento sulla memoria integrata da 8GB del dispositivo.
Su tutta la superficie del drone sono stati posizionati i sensori, in particolare: anteriormente riconoscono l’ostacolo da 20 a 40 metri, posteriormente da 16 a 32 metri, superiormente da 0,1 a 8 metri, inferiormente da 0,5 a 11 metri, mentre lateralmente solo quando attivata la funzione active track. Nel momento in cui l’utente dovesse decidere di volare in notturna, o con scarsa illuminazione, il sistema disattiverà tutti i sensori (quindi si volerà come con un DJI Mavic Mini).
Nell’utilizzo di tutti i giorni il DJI Mavic 2 Zoom si comporta esattamente come il Mavic 2 Pro, di conseguenza può raggiungere una distanza massima di circa 6Km ed un altezza di 500 metri. La batteria garantisce un tempo di volo pari a circa 25 minuti (dipendentemente dalla modalità scelta), con ricarica in 1/1,5 ore e peso del solo componente pari a 297 grammi.
Il sistema è controllato direttamente dal radiocomando, identico al suddetto modello, con batteria integrata da 3950mAh (può essere utilizzato per 3/4 batterie del drone), garantisce una potenza del segnale radio fino a 8000 metri (salvo interferenze), nonché il posizionamento nella parte inferiore di ogni smartphone in commercio, con dimensioni massime di 160 millimetri di lunghezza ed uno spessore che oscilla tra i 6,5 e gli 8,5 millimetri. Ricezione ottima in ogni condizione, con streaming in FullHD direttamente sullo smartphone collegato tramite microUSB, type-C o lighting, grazie all’ormai navigato sistema OcuSync 2.0.
Caratteristica principale del DJI Mavic 2 Zoom è sicuramente la nuova fotocamera con zoom ottico 24-48mm, in grado quindi di indurre l’utente a poter variare l’inquadratura tra un teleobiettivo da 48mm, fino ad una grandangolare da 24mm, senza necessariamente spostare il drone. Il sensore è un CMOS da 1/2,3″” da 12 megapixel, il cui obiettivo è anche quello di intensificare l’effetto di parallasse, andando a ridurre la prospettiva.
Come qualità degli scatti fotografici siamo a livelli altissimi, grazie alla funzione Super Resolution, questa consiste nella realizzazione di 9 scatti con focale 24mm equivalente (o meglio teleobiettivo), per essere poi combinati accuratamente nella realizzazione di una foto da 48MP. Ciò ovviamente porta l’utente ad avere tra le mani una fotografia super dettagliata e di qualità superiore rispetto alle normali immagini realizzate con il DJI Mavic 2 Zoom.
I video sono realizzati al massimo in 4K a 30fps, ma nel caso in cui si decidesse di girare in FullHD, sottolineiamo la presenza dello zoom 4X lossless. Anche in questo caso siamo a livelli qualitativi altissimi, i colori sono quasi perfetti, il gimbal funziona al massimo senza mai andare a perdere l’obiettivo o “traballare” nemmeno con una buona dose di vento. La tendenza a sottoesporre le immagini, cosa che avevamo notato nel Mavic 2 Pro, qui è completamente assente, è davvero uno dei migliori droni in circolazione.
Se interessati all’autofocus, ricordiamo che si tratta di un AF ibrido tra rilevamento di fase e di contrasto, tutto per una messa a fuoco più accurata e del 40% più rapida dei modelli precedenti. Il controllo dello zoom ottico è possibile direttamente dal radiocomando (con la rotellina posta nella parte destra), il funzionamento è semplicissimo e bastano pochi secondi per “farci la mano”. Ritenerlo utile oppure no è abbastanza difficile, proprio perché dipende da cosa un utente stia effettivamente cercando; a prima vista appare sicuramente comodo, in quanto permette di zoomare in determinate scene, senza obbligare il pilota ad avvicinarsi con il drone, senza andare a sgranare l’immagine in alcun modo.
L’applicazione da utilizzare è esattamente la stessa del Mavic 2 Pro, sono incluse tutte le funzioni relative all’Active Track (trace, parallel e spotlight), con l’aggiunta però del quickshot chiamato Dolly Zoom. Questa è la modalità rivoluzionaria del DJI mavic 2 Zoom, proprio perché raggiunge una prospettiva surreale e mai vista prima d’ora; in automatico è in grado di regolare la messa a fuoco durante il volo, andando a ricreare un effetto deformato nel video finale molto speciale e divertente.
In conclusione il DJI Mavic 2 Zoom vuole sicuramente essere un lampo di luce nel mercato dei droni professionali, o di fascia alta, senza andare a “pestare i piedi” al fratello DJI Mavic 2 Pro. L’utilità o meno dello zoom dipende naturalmente dalle vostre esigenze, il prodotto parte dalla buonissima base dell’altro modello, introducendo solamente una fotocamera completamente differente; personalmente, se avessi 1250 euro da investire per un drone per il quale è necessario il patentino, acquisterei il Mavic 2 Pro proprio perché non ritengo lo zoom fondamentale (fermo restando di altissimo livello).
Tra gli aspetti positivi annoveriamo:
Tra i negativi, invece:
Per le prove sul campo e per conoscerlo da vicino, avviate subito la nostra videorecensione inserita qui sotto.
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