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Recensione DJI Mavic Air 2: il drone migliore sotto i 1000 euro

Il DJI Mavic Air 2 lo potremmo quasi riassumere come il miglior drone per il rapporto qualità/prezzo, almeno tra i dispositivi di casa DJI. L’azienda è infatti riuscita a portare migliorie al vecchio modello, senza andare ad incrementare particolarmente la richiesta finale, o ovviamente cambiare troppo rispetto al passato.

Esteticamente ci troviamo dinnanzi al classico drone DJI, di colorazione grigia, presenta un peso intermedio tra il piccolo Mavic Mini ed i più performanti Mavic 2 Zoom e Mavic 2 Pro. Nello specifico parliamo di 180 x 97 x 94 millimetri se chiuso, fino a 183 x 253 x 77 millimetri una volta aperto; il peso obbliga l’utente a prendere il patentino, sforando infatti la soglia dei 250 grammi, arrivando ad un totale finale di 570 grammi.

Le eliche sono pieghevoli, della stessa identica fattura delle componenti del Mavic Mini, e facilmente removibili in pochissimi secondi. Il consiglio è di non lasciarle mai attaccate al dispositivo, in quanto nel trasporto rischiereste di romperle o di piegarle. La batteria è al solito posizionata ad incastro nella parte superiore, il gimbal è invece maggiormente protetto da una copertura più rigida e resistente.

In confezione si trovano 2 eliche di ricambio con tutti i cavi necessari per il collegamento dello smartphone al radiocomando; nella versione da 849 euro non viene commercializzata la pratica custodia per il trasporto, inclusa solamente con la Fly More Combo.

 

Specifiche tecniche

Il DJI Mavic Air 2 è il drone pensato per tutti, o meglio per gli utenti che vogliono un qualcosa di più del Mavic Mini, ma non vogliono nemmeno osare troppo spendendo mille e passa euro con il Mavic 2 Pro. Da quest’idea noi possiamo trovare tantissimi aspetti positivi, per un dispositivo che ci ha davvero stupito.

Nell’utilizzo di tutti i giorni si è rivelato essere ottimo, raggiunge velocità orizzontali di 19m/s e di 12m/s in modalità Sport o Normale, guadagnando altitudine a 4m/s oppure tornando verso terra a 3m/s (queste non cambiano con le modalità). La sua resistenza al vento è perfetta, secondo DJI può resistere fino ad una velocità massima di 10,5m/s (anche se non lo consigliamo), ovviamente non è impermeabile, di conseguenza non può essere utilizzato con la pioggia.

A differenza dei modelli più costosi, il DJI Mavic Air 2 non integra i sensori sulla parte superiore e laterale della scocca, sono stati integrati frontalmente, posteriormente e inferiormente. Le sensibilità sono buonissime, nella parte anteriore riconosce gli ostacoli fino a 44 metri, inferiormente fino a 60 metri (con anche la presenza di un sensore a tempo di volo, ToF), mentre posteriormente fino a 23,6 metri. Il riconoscimento varia in relazione alla velocità del drone, non è precisissimo, se state muovendo il drone con grande velocità potrebbe non riconoscere un ramo o i fili dell’alta tensione/telefono; non datelo mai per scontato, controllate sempre la zona circostante. Il sistema anticollisione è il nuovo APAS 3.0 (avanzato di pilotaggio assistito), buono, ma come detto, non infallibile a grandi velocità.

Lo stabilizzatore integrato è a 3 assi, con funzioni di inclinazione, rollio e panorama; abbiamo notato un miglioramento rispetto alla precedente versione, in quanto comunque anche in condizioni abbastanza disagiate, il DJI Mavic Air 2 si è sempre comportato alla perfezione, senza mostrare assolutamente segni di cedimento o tremolii vari.

E’ presente una memoria interna da 8GB, ovviamente espandibile fino a 256GB tramite microSD, utilissima in situazioni e condizioni particolarmente importanti.

 

Fotocamera

Il sensore è da 48MP effettivi, un CMOS da 1/2″, con angolo di visuale a 84°, apertura F2.8 e lunghezza focale equivalente 24 millimetri. Segnale di innovazione e di progresso è, prima di tutto, la tecnologia utilizzata per gli scatti; di base le immagini possono essere realizzate a 48 megapixel (8000 x 6000 pixel) in scatto singolo, ma nella maggior parte dei casi sfrutterà il Pixel Binning ereditato dagli smartphone, riuscendo quindi a condensare 4 pixel in 1 per produrre immagini più luminose e meno rumorose a 12 megapixel. Nel complesso i risultati sono ottimi, i colori intensi e non particolarmente saturi; soffre leggermente in condizioni estreme, quindi ad esempio in controluce, riuscendo comunque ad essere sempre in grado di soddisfare gli utenti più esigenti.

Nel momento in cui la luminosità inizia a calare, chiaramente il rumore si fa maggiormente sentire, ricordando che le immagini a 12MP (disponibili sia in JPEG che RAW) potranno oscillare tra 100 6400 ISO, nonchè raggiungere una raffica massima di 7 fotogrammi al secondo. I video sono ovviamente il must del DJI Mavic Air 2, in quanto riesce a raggiungere il 4K fino a 60fps, mentre se viene attivata l’HDR non potrà superare il 4K a 30 fps, con bitrate addirittura a 120Mbps.

In perfette condizioni di luce, il drone realizza video spettacolari e pienamente soddisfacenti, se non proprio per una piccola tendenza al bianco caldo. La differenza tra 30 60fps si fa sentire moltissimo, come anche i risultati finali, se confrontati con i video del piccolo DJI Mavic Mini. Nel caso in cui realizzaste filmati con un tramonto, sappiate che probabilmente farete un po’ fatica, poiché comunque la resa non rende onore alla qualità mostrata di giorno.

La batteria da 3500mAh, il cui peso è di 198 grammi, è in linea con quanto visto con il DJI Mavic Mini. Parlare di durata è difficile, poiché entrano in gioco tante attenuanti e varianti, dalla modalità scelta alle condizioni atmosferiche, possiamo solamente dire che in media 30 minuti di volo si faranno senza troppi problemi.

 

Radiocomando

La più grande novità del DJI Mavic Air 2 è sicuramente rappresentata dal radiocomando, molto più grande e dall’aspetto più fresco rispetto ai modelli passati. Prendendolo tra le mani notiamo subito una cosa, mancano le antenne e sopratutto la connessione con il drone non sarà più WiFi, ma sfrutterà lo stabilissimo OcuSync 2.0 con selezione automatica tra le frequenze 2.4 e 5.8GHz.

Le dimensioni sono notevoli (solo il radiocomando pesa 395 grammi), il grip è comunque ottimo, e la decisione di posizionare lo smartphone nella parte alta paga per comodità (non potrà essere più grande di 180 x 86 x 10 millimetri). L’Ocusync 2.0 è perfetto, non dovendo preoccuparsi di ruotare le antenne gli utenti potranno utilizzare il drone quasi senza pensieri, DJI afferma che può mantenere il segnale fino ad un massimo di 6km, tutto dipenderà dall’ambiente in cui vi trovate; ricordando comunque che dovrete utilizzarlo a vista, a conti fatti almeno 4km di distanza li farete senza problemi.

Nell’utilizzo di tutti i giorni si sente la mancanza dei tasti C1 e C2 nella parte posteriore, infatti troviamo solamente un tasto FN posizionato anteriormente ed ampiamente personalizzabile, nonché la rotella per l’esposizione. Apprezzata la scelta di facilitare il trasporto dei cavi Type-C, lighting o microUSB, posizionandoli direttamente nel radiocomando; le levette sono removibili, si inseriscono nella parte inferiore e, a differenza degli altri modelli, sono molto meno sensibili, potrete ruotare il drone senza scattare particolarmente (anche se possono essere settate direttamente nell’app).

Non mancano ovviamente i classici pulsanti per l’avvio della registrazione/scatto, o la rotellina sulla parte sinistra per la variazione dell’inquadratura. La trasmissione video in real time sul terminale è stabile e perfetta, permette una risoluzione massima di 1080p 60fps, con latenza oscillante tra 20 130ms, nonché bitrate addirittura di 40Mbps. Nell’applicazione è stata posizionata la possibilità di scegliere tra trasmissione HD o Fluida, in questo modo il sistema regolerà automaticamente la qualità della visione, proprio per mantenere un video sempre stabile e perfetto in ogni condizione.

Incredibile la batteria del radiocomando, supporta oltre 15km di volo prima di scaricarsi. Ricordate solamente che la tensione nel collegamento allo smartphone non è troppo alta, segno che questi continuerà a scaricarsi, sebbene risulti essere connesso ed in carica.

Software

Il DJI Mavic Air 2 viene controllato tramite l’applicazione DJI Fly già vista per il Mavic Mini, altro segnale che è un drone per tutti, data proprio la maggiore semplicità della suddetta, rispetto al più caratteristiche DJI Go.

Le funzionalità software più interessanti riguardano:

  • Hyperlapse fino a 8K –  risultati bellissimi sotto ogni punto di vista, possono essere realizzati ruotando il drone su sé stesso, attorno ad un punto, ad un soggetto o lungo un percorso. Ricordate solamente che per registrare 10 secondi di Hyperlapse sono necessari come minimo 20 minuti di registrazione (con pose ogni 5 secondi).
  • Quickshot – le classiche animazioni previste di base su tutti i droni DJI, ma registrate al massimo in FullHD.
  • Smart – nuova modalità di scatto con riconoscimento automatico delle scene e HDR sempre attivo; i risultati sono in genere migliori della modalità a scatto singolo, anche se la differenza non è particolarmente elevata (richiede un maggiore tempo di elaborazione).
  • Panorama – 4 pose suddivise in 360°, 180°, verticale e grandangolo.
  • Focustrack – novità assoluta per il DJI Mavic della serie Air, entrano in gioco tutti gli active track con guida autonoma visti sui modelli più costosi, ricordando però che non può riconoscere gli ostacoli lateralmente e superiormente. In particolare annoveriamo i soliti Spotlight (il drone mantiene al centro il soggetto e si può manovrare), Active Track 3.0 (segue all’infinito il soggetto) e Point Of Interest 2.0 (ruota attorno al soggetto inquadrato).

 

DJI Mavic Air 2: conclusioni

In conclusione il DJI Mavic Air 2 è indubbiamente il drone dal miglior rapporto qualità/prezzo, proprio perché in grado di inserirsi alla perfezione tra l’entry level DJI Mavic Mini ed i più professionali e costosi Pro e Zoom. Nasce per essere utilizzato da tutti, e come tale non presenta troppe funzioni specifiche (se non ovviamente la modalità Pro per regolare in autonomia esposizione, ISO e quant’altro).

Di seguito trovate la videorecensione ed i punteggi del prodotto recensito.

DJI Mavic Air 2

849 euro
8.3

Hardware

8.0/10

Autonomia

8.5/10

Fotocamera

8.5/10

Software

8.0/10

Prezzo

8.5/10

Pros

  • Video ottimi, sopratutto in 4K a 60fps
  • Active Track 3.0
  • Prezzo abbordabile
  • Radiocomando rinnovato
  • Autonomia

Cons

  • Scatti fotografici migliorabili
  • Applicazione fin troppo semplice
  • Mancano alcuni pulsanti sul radiocomando
  • Mancano sensori laterali e superiori
  • APAS non infallibile
Denis Dosi

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