La Panasonic Luxim S1R è forse la migliore full frame dell’azienda orientale, sia per qualità costruttiva, che per risultati effettivamente raggiunti in termini fotografici e di riprese video. Il prezzo, è vero, non è alla portata di tutti, il solo corpo macchina ha un costo superiore ai 3000 euro, ma complessivamente ne siamo rimasti quasi estasiati.
Esteticamente il dispositivo segue perfettamente le “linee guida” dei modelli Panasonic, sebbene comunque abbia un peso notevole. Le dimensioni parlano di 148,9 x 110 x 86,7 millimetri, con il solo corpo macchina che arriva a 898 grammi, mentre con batteria e 1 scheda di memoria si toccano già i 1016 grammi. L’impugnatura è pressoché perfetta, ben marcata ed in grado di favorire la presa salda con una mano anche nell’utilizzo di tutti i giorni; sulla parte superiore troviamo le classiche ghiere Panasonic, con il pulsante di registrazione video leggermente spostato rispetto al corrispettivo “fratello” per lo scatto. Il corpo, realizzato interamente in lega di magnesio, risulta essere resistente agli schizzi, all’umidità e alle intemperie.
Sui lati troviamo le connettività, corrispondenti ad una USB Type-C 3.1 superspeed, un’uscita HDMI per il monitor esterno, un jack da 2,5mm per il controllo da remoto, un jack da 3,5 mm per l’uscita audio ed uno per l’ingresso di un microfono esterno. Il peso è notevole, ma l’ottima impugnatura ne facilita indubbiamente l’utilizzo di tutti i giorni, rendendola facilmente trasportabile per strada o nei viaggi.
La Panasonic Lumix S1R è una mirrorless con sensore CMOS Full Frame da 35mm (dimensioni effettive 36 x 24 millimetri) da 47,30 megapixel con filtro a colori primari. La qualità della macchina sta tutta in questo componente, in grado di catturare tantissima luce senza costringere il venus engine (il processore delle immagini) a lavorare per renderle appetibili all’occhio umano; quest’ultimo, tuttavia, grazie al controllo 3D del colore ed al sistema multi process NR ad alta precisione, riesce a garantire una fantastica ricchezza cromatica in tutte le tonalità, migliorando i contrasti e la luminosità di scatti o riprese video.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, l’ampiezza del sensore ed il grandissimo quantitativo di pixel, riescono a realizzare immagini davvero di qualità sopraffina in ogni condizione di luce. Ammirevoli sono gli effetti bokeh (sfocatura dello sfondo) e la grandissima capacità di incrementare in automatico la luminosità degli scatti al buio, riducendo al minimo il rumore. Ciò è possibile grazie all’alta sensibilità e sintonizzazione ottimizzata del sensore, in aggiunta ad una migliorata rilevazione della luminanza, il sistema sarà facilitato nella messa a fuoco in scarse condizioni di luce, senza dover andare a compensare il tutto con un incremento degli ISO (raggiungono al massimo 25600); oltre a questo, da segnalare anche l’obiettivo micro on-chip asferico ed il design appositamente pensato per riuscire ad aumentare considerevolmente la luce sul fotodiodo, di conseguenza, proprio per la presenza di un numero elevato di megapixel, il tasso di condensazione della luce risulterà essere maggiorato rispetto alla normalità.
La massima qualità delle immagini è di 8368 x 5584 pixel, nel caso in cui l’utente voglia realizzare scatti continui potrà raggiungere una velocità di 9fps, con la possibilità di sfruttare anche le modalità 6K photo e 4K photo fino a 60fps. L’otturatore con piano focale garantisce un tempo di posa fino a 30 minuti, ed una massima velocità di scatto, sfruttando però l’otturatore elettronico, di 1/16000 di secondo.
La Panasonic Lumix S1R presenta un incredibile mirino LVF (live view finder) con risoluzione pari a 5,76 milioni di pixel, diventando (almeno fino a febbraio 2019) il mirino con la migliore risoluzione al mondo. Questi presenta una frequenza di aggiornamento di 120fps con ritardo di soli 0,005 secondi, un rapporto d’ingrandimento di 0,78x, coprendo il 100% del campo visivo ed integrando nello stesso tempo il sensore di prossimità. La qualità è davvero incredibile, di gran lunga superiore a quanto siamo solitamente abituati a vedere, vi sembrerà davvero di stare guardando con l’occhio umano e non di “passare” attraverso uno piccolo schermo OLED.
Posteriormente, invece, è posizionato il display LCD TFT completamente touchscreen (con controllo statico, quindi non supporta swipe o movimenti similari), non orientabile ma con inclinazione triassale (si inclina verso l’alto di 90° e verso il basso di 45°). La qualità e le dimensioni sono nella media, parliamo infatti di 3,2 pollici (8cm di diagonale) e di 2,1 mln di pixel complessivi.
Per la memorizzazione degli scatti sono stati posizionati 2 slot, uno per SD ed uno per XQD. Interessante è la gestione della memoria da parte della Panasonic Lumix S1R, dal menù si possono impostare tre differenti varianti: allocation record (memorizzazione su una scheda piuttosto che l’altra in relazione al formato dell’immagine), relay (salva tutto su una, poi quando è “piena” si sposterà sull’altra) o backup recording (duplica i salvataggi su entrambe le schede).
La batteria è un altro plus della macchina in questione; il componente presenta una portata di 3050mAh con ricarica molto lenta, sono necessarie circa 3 ore, con il caricatore inserito in confezione. La durata, dall’altro lato, è davvero convincente; stando ai test eseguiti può tranquillamente raggiungere 75 minuti di registrazione continua o effettiva in 4K con oltre 400 scatti sia tramite LVF che display posteriore.
I video sono realizzati al massimo in 4K a 60fps a 150Mbps (massimo 15 minuti per file) , oppure in FullHD sempre a 60fps. La qualità è ottima, la Panasonic Lumix S1R integra il dual I.S. a 5 assi direttamente sul sensore, garantendo difatti una compensazione che permetterà di raddoppiare di sei volte la durata dell’esposizione, offrendo all’utente la possibilità di impostare la velocità dell’otturatore addirittura di 6 volte inferiore al normale. Nel complesso la stabilizzazione è risultata essere buona, ma niente di eccezionale, si possono registrare video a mano libera, prestando però attenzione al peso complessivo della macchina, il che renderà le riprese forse leggermente “traballanti”.
L’autofocus fino a 225 punti, invece, secondo Panasonic dovrebbe essere di soli 0,08 secondi grazie proprio alla grandissima velocità nella comunicazione tra sensore-obiettivo (pari a 480fps) e alla tecnologia DFD (depth from defocus), sfruttando nello stesso tempo il controllo unificato di obiettivo, sensore e motore. Nei nostri test abbiamo effettivamente notato una buonissima velocità nell’utilizzo di tutti i giorni, ma forse leggermente inferiore ai risultati raggiunti con veri e propri mostri come Panasonic GH5 o GH5S.
Gli obiettivi utilizzati sono stati un 70-200mm con apertura fissa F4, ottimo nell’utilizzo di tutti i giorni, ma non consigliato per gli utenti che sono alla ricerca di un teleobiettivo (migliore il 100-400mm recensito tempo fa), nonché un 24-105mm davvero molto vario ed interessante. A differenza dei classici 15-45mm, infatti, quest’ultimo può essere tranquillamente sfruttato per la fotografia da strada, per le riprese in primo piano, nonché splendidi ritratti grazie proprio anche all’ampissimo diametro di oltre 77 millimetri.
In conclusione la Panasonic Lumix S1R è indubbiamente un vero e proprio gioiello che vale ogni singolo euro speso, sia per quanto riguarda gli scatti fotografici che le riprese video. Tra gli aspetti positivi annoveriamo:
Tra i negativi, invece:
Per avere un’idea degli scatti in alta definizione, per conoscerla da vicino e vedere tutte le riprese video girate nel test, aprite la nostra videorecensione inserita qui sotto.
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