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Recensione Vivo Y70: un best buy per display ei tanti GB di RAM

Il Vivo Y70 è la proposta dell’azienda per la fascia media del mercato, viene distribuito ad un prezzo che si aggira attorno ai 220/230 euro, ed integra alcune specifiche che lo possono rendere decisamente appetibile e lo elevano ad un livello superiore.

L’estetica è uno dei suoi punti di forza, in un momento storico in cui gli smartphone sono sempre più grandi e pesanti, Vivo decide di andare in controtendenza, proponendo un dispositivo sottilissimo e leggero, nello specifico raggiunge 161 x 74,08 x 7,83 millimetri, con un peso di 171 grammi. Non sarà forse possibile utilizzarlo con una sola mano, però lo potrete trasportare nella tasca dei pantaloni senza difficoltà.

La scocca è realizzata interamente in plastica, lucida sui bordi ed opaca con inserti in polimero nella parte posteriore; quest’ultima non si sporca facilmente, offre bellissimi giochi di luce, alla moda che seguono la tendenza del momento. Il modulo delle fotocamere non è troppo in rilievo, se posizionato su un piano di lavoro non oscillerà più di tanto.

Sui bordi troviamo tutta la connettività del caso, sul lato superiore spunta il carrellino per le SIM, il quale ha 3 slot, in modo da poter inserire contemporaneamente le due SIM e l’espansione di memoria; i pulsanti di volume e accensione sono concentrati sul bordo destro, mentre inferiormente sono stati posizionati USB type-C 2.0, jack da 3,5 millimetri e altoparlante.

 

Hardware e specifiche tecniche

Il display è un componente di fascia superiore, è un AMOLED da 6.44 pollici con risoluzione FullHD+ (2400 x 1080 pixel) e frequenza di aggiornamento a 60Hz. Avere un refresh rate tradizionale potrebbe penalizzarlo, ma nell’utilizzo quotidiano la differenza non si risente più di tanto; buona la luminosità massima raggiungibile, essere sotto la luce solare diretta non sarà un problema. I colori sono perfettamente riprodotti, grazie al 103% di saturazione colore NTSC, forse sono leggermente più freddi del dovuto (come i dispositivi Realme, per intenderci), anche se sono regolabili dalle impostazioni. Le cornici non sono troppo marcate, è presente un notch a goccia non troppo invasivo, il rapporto schermo/corpo è del 90,12%.

Sotto il cofano è stato posizionato un processore Qualcomm Snapdragon 665 con frequenza di clock a 2GHz, processo produttivo a 11 nanometri, accoppiato con GPU Adreno 610. Di base il componente ha una qualità complessivamente discreta, ciò che lo rende speciale è l’abbinamento con 8GB di RAM e 128GB di memoria interna UFS 2.1 (espandibili tramite microSD). La presenza di un così elevato quantitativo di RAM porta ad avere uno smartphone più reattivo e rapido nell’apertura delle applicazioni e nella navigazione all’interno del sistema, il gaming è possibile con lag e rallentamenti legati alla fascia di prezzo.

Lo sblocco del Vivo Y70 può avvenire sia tramite il sensore per le impronte digitali sotto il display o il riconoscimento del viso 2D. In entrambi i casi assistiamo ad una velocità complessivamente di livello inferiore rispetto alle concorrenti diretti, non ai livelli di LG comunque; se invece dovessimo confrontare i due sblocchi, il maggiormente deficitario è quello con il viso 2D, porta ad un secondo di attesa di troppo nella lockscreen.

La connettività è rappresentata dal 4G LTE, dal WiFi 802.11 ac dual band (a 2.4 e 5GHz), chip NFC, bluetooth 5 e GPS con Glonass.

L’audio è mono, esce solamente dallo speaker posizionato nel bordo inferiore; la sua qualità è complessivamente soddisfacente, abbiamo notato un discreto dettaglio ed una nitidezza perfettamente in linea con le aspettative, sebbene il volume non sia troppo elevato.

 

Fotocamera, sistema operativo e batteria

Il comparto fotografico è l’handicap maggiore del Vivo Y70, è rappresentato da 3 sensori nella parte posteriore, suddivisi in un principale da 48 megapixel con apertura F1.8, un bokeh da 2 megapixel con apertura F2.4 ed un macro da 2 megapixel con apertura F2.4. Gli ultimi due, come sul Poco M3 e sul Motorola G9 Power, sono risultati essere inutili nell’utilizzo quotidiano, si sente davvero la mancanza di un grandangolare o di uno zoom.

La resa con forte luminosità porta a scatti complessivamente discreti ed in linea con la fascia di prezzo di posizionamento, spiccano tanti dettagli ed una nitidezza superiore alla media. Apprezzabile la scelta di Vivo di non incrementare particolarmente la saturazione ed il contrasto, in questo modo abbiamo la certezza di avere immagini che rispettano maggiormente la realtà, i colori sono ben bilanciati.

Stesso discorso per le condizioni di scarsa luminosità, anche se il rumore si fa subito vedere appena si riduce di poco la luce (comunque meno di altri smartphone della concorrenza). La difficoltà maggiore la ritroviamo nella realizzazione di uno scatto non mosso, data l’assenza di uno stabilizzatore ottico, è necessaria la massima attenzione, altrimenti si dovrà scattare più volte per ottenere un risultato soddisfacente.

La modalità notturna è presente ed è molto interessante, riesce perfettamente a migliorare l’immagine finale, introducendo luminosità e dettaglio, facendo però emergere un maggiore quantitativo di rumore digitale. E’ ad ogni modo di buonissimo livello.

video possono essere registrati al massimo in 4K 30fps, la resa è in linea con quanto appena descritto, l’autofocus è stabile e preciso, una volta catturato il soggetto non lo lascia e non lo perde assolutamente di vista. Il problema più grande riguarda la stabilizzazione elettronica, i video risultano essere troppo mossi ed instabili, anche in un semplice pan a mano libera. E’ praticamente impossibile registrare camminando, a meno che non abbiate una mano particolarmente allenata.

Anteriormente è stato posizionato un ottimo sensore da 16 megapixel con apertura F2.0, i colori sono ben dettagliati, precisi e tarati ai limiti della perfezione. Lo scontornamento del soggetto non presenta sbavature particolari, anche in uno scatto controluce il sistema risponde senza difficoltà. Il livello è superiore rispetto al comparto posteriore.

Il sistema operativo si basa su Android 11, con personalizzazione FunTouch OS 11, e patch recentemente aggiornate a Gennaio 2021. Il suo pregio è l’essere praticamente identico ad un Android Stock, se non per qualche piccola differenza, i tantissimi effetti dinamici personalizzabili nello sblocco con l’impronta, con il viso, ricezione notifica, caricamento della batteria e similari, la modalità ultra-gioco ed alcune gesturePer il resto è uguale in tutto e per tutto, dimostrando di essere un sistema affidabile, quasi esente da lag, fluido e giovanile.

La batteria è un componente da 4100mAh, con ricarica rapida a 33 watt (in confezione è presente l’alimentatore adeguato), senza ricarica wireless o inversa. La durata è complessivamente soddisfacente, partendo da una media personale di 3 ore 30 minuti/ 4 ore di display attivo, con il Vivo Y70 ho totalizzato 4 ore 25 minuti con il 4% di carica, ma anche più di 5 ore con il 15% di carica residua, segnale che l’ottimizzazione è stata eseguita a dovere.

 

Vivo Y70: conclusioni

In conclusione il Vivo Y70 è un vero best buy al prezzo attuale, i suoi pregi più importanti sono rappresentati dal processore in combinazione con 8GB di RAM, dal display AMOLED e da una batteria soddisfacente. Delude le aspettative il comparto fotografico, ci saremmo aspettati almeno un grandangolare, perché la resa è comunque soddisfacente.

Scoprite ora la nostra videorecensione con i punteggi dettagliati.

Vivo Y70

249 eur0
7.8

Design e ergonomia

8.5/10

Processore

7.5/10

Display

8.0/10

Foto e video

7.0/10

Batteria

8.0/10

Pros

  • Display AMOLED
  • Ben 8GB di RAM
  • Android praticamente stock
  • Chip NFC
  • Dimensioni ridotte

Cons

  • Display "solo" a 60Hz
  • Fotocamera non all'altezza, manca un grandangolare
  • Audio mono
Denis Dosi

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