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La partita IVA, seppur in Italia andrebbe maggiormente tutelata, ha numerosi vantaggi e per questo sono diverse le persone che ogni anno decidono di aprirla. Chi sceglie di farlo deve però informarsi sui vari regimi fiscali disponibili e, soprattutto per chi inizia, non c’è miglior soluzione del regime forfettario.
Il regime forfettario è l’unico regime fiscale agevolato che attualmente esiste in Italia. Con esso viene garantita un’aliquota del 15% sull’imponibile, ridotta al 5% per i primi cinque anni di partita IVA. In sostanza è un regime molto conveniente, ma che però è possibile adottare solo se vengono rispettati alcuni requisiti.
Tra questi c’è il limite di compensi e ricavi che attualmente è fissato a 85.000€ e la non necessità, per i forfettari che nell’anno precedente hanno registrato ricavi o compensi inferiori a 25.000€, di obbligo di fatturazione elettronica. Un vantaggio che però ha poco tempo di vita: dal 1° gennaio 2024 dovranno utilizzarlo per legge anche tutte le partite IVA forfettarie.
Tra i vari pro del regime forfettario c’è la non soggezione all’IVA e ai relativi adempimenti (dichiarazione, liquidazioni periodiche, tenuta registri); non soggezione agli Isa, gli indici sintetici di affidabilità; nessun obbligo di tenere i registri IVA, ma solo di numerare progressivamente le fatture e conservarle; la non necessità di addebitare l’IVA e il non dover subire la ritenuta d’acconto; sconto del 35% sulla contribuzione Inps dovuta, entro e oltre il minimale, per chi è iscritto alla gestione Inps commercianti o artigiani.
Il regime forfettario presenta quindi molti vantaggi ma, come vi abbiamo accennato sopra, dal 2024 tutti dovranno utilizzare la fatturazione elettronica, di conseguenza è bene attrezzarsi per gestire tutto al meglio con strumenti come quello proposto da https://aliasdigital.it/kubik-gestionale-pmi/, un gestionale utile ad agevolare la gestione della fatturazione online.
A livello generale, quindi, prima si acquista un software per la fatturazione online e meglio è. La fatturazione elettronica, infatti, si differenzia da una cartacea soprattutto per due principali aspetti:
Il SdI è un organo che verifica se la fattura contiene i dati obbligatori ai fini fiscali, il cliente a cui si desidera inviarla, che sia presente la partita IVA del fornitore e la partita IVA, ovvero il Codice Fiscale, del cliente.
Se tutti questi controlli vanno a buon fine, il Sistema di Interscambio consegna in modo sicuro la fattura al destinatario comunicando, con una “ricevuta di recapito”, a chi ha trasmesso la fattura la data e l’ora di consegna del documento.
Per tutti, quindi, a partire dall’1 gennaio del 2024 diventa particolarmente importante munirsi di un programma di fatturazione elettronica che permetta di gestire la fatturazione direttamente dal proprio profilo e in modo semplice e intuitivo.
E i vantaggi, anche in questo caso, non sono pochi:
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