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Resistenza agli antibiotici: la situazione è peggiore di quanto ipotizzato

Il diffondersi e la proliferazione di germi super-resistenti, e quindi immuni alla maggior parte degli antibiotici, e un problema grave. La loro diffusione mette a rischio la vita di moltissime persone e la situazione al momento può solo peggiorare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito l’uso indiscriminato di antibiotici di fianco a patologi pericolose nella lista dei pericoli a cui stiamo andando incontro. Una mossa che non sembra aver cambiato di molto la situazione visto che gli ultimi numeri rilasciati non sono per niente confortanti.

Negli Stati Uniti, i germi resistenti ai farmaci infettano in media 3 milioni di persone all’anno e di questi 35.000 ne muoiono. Tradotto in altri numeri, ogni 11 secondi qualcuno viene infettato e ogni 15 minuti qualcuno muore. Il problema principale è che sempre più batteri, funghi e germi in generale stanno sviluppano una resistenza agli antibiotici di base. Questo implica dover usare medicinali più pesanti i quali a loro volta potrebbe sviluppare un ulteriore resistenza. Un circolo vizioso.

 

Resistenza agli antibiotici

I batteri attualmente più pericolosi sono tre: Clostridioides difficile, Gonorrea resistente e enterobatteri resistenti ai carbapenemi. Sono noti come batteri da incubo e sono resistenti a quasi tutti gli antibiotici tanto che uccidono la metà degli individui che vengono infettati. La resistenza che sviluppano può essere trasmessa ai batteri correlati e ce ne sono tanti.

Lo sviluppo di nuovi antibiotici, o meglio, di nuove classi di antibiotici non è per niente semplice; non ne sono state introdotte in più di 30 anni. I medicinali attualmente presenti sono sempre meno efficaci e quindi c’è anche paura nell’usare determinati antibiotici per evitare di sfruttare l’ultima risorsa a disposizione.

Se sviluppare nuove medicinali non è la risposta attualmente praticabile, possiamo fare dell’altro. Dal punto di vista sanitario, vanno migliorati i metodi che si usano nelle strutture ospedaliere e affine così da impedire a eventuali germi di proliferare. Se si parla dei normali cittadini allora c’è la necessità di evitare di abusare proprio degli antibiotici oltre che a finire il ciclo indicato così da non lasciare in vita batteri che potrebbero a loro volta sviluppare una resistenza.

Giacomo Ampollini

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