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Il riso potrebbe un giorno abbondare grazie ai cambiamenti climatici

Il riso è l’alimento base più consumato al mondo. È particolarmente diffuso in Asia e in particolare nelle zone del mondo dove l’approvvigionamento di cibo è più difficile ed è classificato come “pianta annuale“, ovvero una pianta in grado di concludere il suo ciclo vitale nel corso di una sola stagione, per poi morire. Tuttavia, in alcune zone del mondo e in particolare nelle zone tropicali, il riso può crescere anno dopo anno, se curato adeguatamente. Proprio come l’erba, il riso cresce anche dopo essere stato mietuto; una volta raccolto, il riso può essere nuovamente falciato e la pianta ricrescerà ancora.

La pratica agricola di tagliare il riso fuori terra e lasciare intatte le radici è chiamata “ratooning“. Sebbene la classificazione del riso consenta agli agricoltori di raccoglierne quantità anche importanti dagli stessi campi, ciò richiede una stagione di crescita più lunga rispetto alla tradizionale coltivazione del riso a raccolto singolo. In molte aree del mondo in cui viene coltivato il riso, una lunga stagione di crescita non è un problema, grazie al clima tropicale; ma in Giappone, dove il clima è più fresco, la pratica del ratooning è usata molto raramente.

 

Le colture di riso renderanno in maniera diversa a seconda dell’altezza di taglio e del periodo di crescita

Hiroshi Nakano e il suo gruppo di ricerca hanno deciso di approfondire la loro conoscenza sul potenziale della pratica del ratooning, al fine di aiutare i coltivatori di riso giapponesi. Nakano è infatti ricercatore presso la National Agriculture and Food Research Organisation. Le temperature medie in Giappone sono state più elevate negli ultimi anni. Poichè i cambiamenti climatici continuano ad interessare zone sempre più vaste del paese, i coltivatori di riso potrebbero avere a disposizione un periodo più lungo per la coltivazione del riso.

Le piante di riso potranno essere trapiantate all’inizio della primavera e gli agricoltori potranno raccoglierlo più avanti, nel corso dell’anno“, spiega Nakano. “L’obiettivo della nostra ricerca è determinare gli effetti del tempo di raccolta e dell’altezza di taglio del primo raccolto e sulla eventuale differenza di resa tra il primo e il secondo raccolto“, sottolinea Nakano. “In definitiva, lo scopo è di proporre nuove strategie agricole per aumentare la resa, intanto che gli agricoltori del sud-ovest del Giappone si adattano ai cambiamenti climatici“.

In futuro, colture di questo tipo potrebbero essere sempre più produttive

Durante lo studio sul ratooning, i ricercatori hanno confrontato due tempi di raccolta e due altezze di taglio tra due raccolti. Dopo il primo raccolto, hanno ottenuto semi dalle porzioni tagliate delle piante di riso, li hanno contati e poi pesati; il secondo raccolto è stato fatto a mano e la resa è stata determinata nello stesso modo. La resa totale della prima e della seconda coltura erano diverse a seconda dei tempi di raccolta e delle altezze di taglio. Ma questa non è stata una sorpresa, dal momento che il team sapeva già che il tempo di raccolta e l’altezza di taglio influivano anche notevolmente sulla resa.

Le piante di riso mietute durante il secondo raccolto hanno prodotto più semi rispetto alle piante di riso raccolte in precedenza. “Le piante hanno avuto più tempo per riempire le loro spighe di semi“, spiega Nakano. “In entrambi i periodi di raccolta, il raccolto ad un’altezza di taglio elevata ha avuto una resa maggiore rispetto al raccolto con un’altezza di taglio più bassa. Questo perchè le piante tagliate ad un’altezza maggiore avevano accesso a più energia e sostanze nutritive immagazzinate nelle foglie e negli steli. Questa tecnologia potrebbe aiutarci ad aumentare la resa nelle nuove condizioni che sorgono a causa del cambiamento climatico globale“, conclude Nakano.

Nello Giuliano

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