News

Il ritmo circadiano alterato potrebbe causare deficit di memoria

I ritmi circadiani si riferiscono ai cambiamenti fisici e mentali che sperimentiamo durante il giorno, cioè durante le 24 ore. Questi cambiamenti sono generalmente influenzati dalla luce e dall’oscurità. Sulla base di questo, recenti ricerche indicano che l’esposizione cronica alla luce può alterare il nostro ritmo circadiano e, di conseguenza, causare deficit di memoria.

In un articolo pubblicato su ACS Chemical Neuroscienc, i ricercatori spiegano che questi problemi di memoria sono associati a disturbi neurologici come il morbo di Alzheimer.

 

L’esposizione cronica alla luce colpisce i geni Per2

Per giungere a questa conclusione, un gruppo di scienziati ha condotto uno studio sui ratti per valutare come la loro fisiologia ha reagito all’esposizione costante alla luce (gruppo di prova) e all’oscurità (gruppo di controllo) per quattro mesi.

Dopo l’analisi, hanno scoperto che la luce influenzava il funzionamento dei geni Per2 (Period Circadian Regulator 2). Allo stesso modo, hanno rilevato un’alterazione nei marcatori dello stress ossidativo corrispondenti alla regione del nucleo soprachiasmatico (SCN) – il principale orologio biologico – del cervello dei ratti sottoposti ad elevata esposizione alla luce. Sono sostanze responsabili dei ritmi circadiani.

Oltre alle alterazioni dei ritmi circadiani, i roditori presentavano un profilo metabolico alterato. Ciò significa che anche i loro sistemi digestivi sono stati colpiti dall’esposizione cronica alla luce.

L’autore dello studio, Rohit Goyal, spiega che molte cellule dei nostri organi sono sincronizzate con il giorno e la notte. Rilasciano infatti determinate sostanze biochimiche ad una certa ora del giorno.

 

Fluoxetina: una possibile soluzione alle alterazioni dei ritmi circadiani

In considerazione dei danni che può causare un’alterazione del ritmo circadiano, gli scienziati ritengono che la fluoxetina, un antidepressivo utilizzato per trattare i sintomi di ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e iperattività, possa essere utilizzata per prevenire danni ossidativi, deficit cognitivi e di memoria.

Sebbene i ricercatori propongano una possibile soluzione a questa alterazione, i risultati suggeriscono che l’esposizione cronica alla luce favorisce la comparsa di disturbi neurologici come il morbo di Alzheimer.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Recent Posts

IA contro l’ictus: in Portogallo un modello prevede la mortalità con il 98,5% di precisione

Una nuova frontiera della medicina predittiva arriva dal Portogallo: un team di ricercatori della NOVA Information Management School (NOVA IMS)…

22 Luglio 2025

Recensione AOC AGON Pro AG276UZD: il monitor QD-OLED 4K a 240 Hz che ridefinisce il gaming competitivo

Nel panorama in continua evoluzione dei monitor da gaming, l’AOC AGON Pro AG276UZD si propone come una delle soluzioni più…

22 Luglio 2025

Paralisi di Bell: cos’è, come riconoscerla e perché non va sottovalutata

La paralisi di Bell è una condizione neurologica improvvisa e spesso spaventosa, che causa la perdita del controllo dei muscoli…

22 Luglio 2025

Genitori troppo protettivi? Il legame con ansia e infelicità nell’età adulta

Essere genitori premurosi è naturale, ma quando la protezione diventa eccessiva può trasformarsi in un problema per i figli, anche…

22 Luglio 2025

I buchi neri non si vedono più: colpa del nostro Wi-Fi

Una rivoluzione silenziosa, ma potentissima, sta avvenendo sotto i nostri occhi e sopra le nostre teste. Gli strumenti più raffinati…

22 Luglio 2025

iPad Pro con chip M5: ecco quando arriveranno sul mercato

Apple non aggiorna la gamma di iPad Pro da più di un anno. Per quanto l'attuale generazione sia ancora valida…

22 Luglio 2025