La OneWeb, prima conosciuta come WorldVu Satellites, è un azienda di comunicazione globale, con sede nel Regno Unito, ma fondata da Greg Wyler in Arizona. Il suo obiettivo è quello di fornire servizi intenet a milioni di persone che vivono in zone dove la banda larga non è disponibile. Per realizzare questo progetto, ha in programma di lanciare una rete di circa 900 satelliti nella bassa orbita terrestre. Ed il suo CEO, Greg Wyler, vuole assicurarsi che ciò avvenga in modo sicuro.
Lo spazio attorno al nostro pianeta è infatti disseminato di pericoli. Sono milioni i detriti che orbitano attorno alla Terra, il risultato di 50 anni di viaggi nello spazio e una scarsa regolamentazione per mantenere lo spazio pulito.
Wyler ha dichiarato a CNN Business, che la OneWeb non vuole aggravare il problema della spazzatura spaziale. Per questo motivo si è impegnata a rimuovere i suoi satelliti entro i cinque anni dal loro eventuale spegnimento. In caso contrario, ci vorrebbero più di 2.000 anni, affinché la gravità della Terra possa trascinare i satelliti fuori dall’orbita. Si è dichiarato infatti tanto preoccupato per la questione dei detriti, tanto quanto lo è per le gravi questioni ambientali. Secondo quanto ha affermato “ci sono molti progetti sui satelliti che vengono realizzati senza la piena considerazione del completo ciclo del sistema: cosa succede ad una bottiglia di plastica lanciata nell’oceano? Si tratta in fondo dello stesso problema, solo su una scala diversa”.
Nel prossimo decennio, il numero dei satelliti in orbita attorno alla Terra potrebbe addirittura triplicarsi, secondo una recente stima, potrebbero venir aggiunti circa 7000 nuovi dispositivi. Ciò che temono gli è che, un sovraffollamento dello spazio, potrebbe portare a collisioni che scatenerebbero delle disastrose reazioni a catena. Ciò potrebbe infatti significare, la fine dell’esplorazione scientifica, del servizio GPS, della TV satellitare, di internet e del servizio telefonico per milioni di persone.
Wyler ha assicurato che i satelliti di OneWeb manterranno carburante a sufficienza per tornare nell’atmosfera terrestre una volta offline. Saranno inoltre equipaggiati con un sistema che permetterà di portarli fuori dall’orbita, qualora non dovessero più rispondere. “Si tratta di certo di tecnologie costose, ma sono semplicemente necessarie per essere dei buoni cittadini”. Un recente studio della NASA, ha suggerito che tutti gli operatori satellitari dovranno adottare un preciso standard per ridurre il rischio di collisioni.
Wyler si è dichiarato fortunato da questo punto di vista, poiché tra i sostenitori di OneWeb, ci sono grandi aziende che si sono resi disponibili nello spendere cifre extra per la realizzazione dei sistemi di rimozione dei satelliti non più in funzione della OneWeb.
L’unico dubbio in questo impegno per non inquinare, dopo la Terra, anche lo spazio, rimangono le aziende private. Non tutti saranno infatti disposti a spendere denaro per aggiungere questo tipo di tecnologie ai propri satelliti. Non sono infatti previste sanzioni per le aziende che non rispettano le raccomandazioni della NASA o le linea guida internazionali.
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