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Questo scarabeo è un campione di nascondino, nonostante l’appariscente corazza

Quando pensiamo al camuffamento, probabilmente pensiamo alle strisce delle tigri o a quelle delle zebre, che sfruttano il particolare motivo del loro manto per mimetizzarsi e sfuggire ai predatori, ma risulta difficile credere ad una forma di camuffamento appariscente quanto quella di una rara specie di scarabeo. Si tratta dello scarabeo gioiello (Sternocera aequisignata), che è dotato di una corazza iridescente e scintillante, che ha lasciato esterrefatti i ricercatori.

In precedenza, gli scienziati avevano ipotizzato che insetti dotati di parti del corpo iridescenti, come gli occhi delle libellule e le ali di alcune farfalle, sviluppassero questa colorazione per attirare i compagni o per dissuadere i predatori dal mangiarli. Ma una teoria piuttosto controversa proposta per la prima volta 100 anni fa suppone che l’iridescenza potrebbe invece essere una forma di mimetizzazione.

 

Nonostante lo scarabeo gioiello sia particolarmente vistoso, i predatori lo hanno notato con molta più fatica tra la vegetazione

Per scoprirlo, i ricercatori hanno riempito quasi 900 teche con esemplari di scarabeo gioiello e altre con vermi, animali che certamente presentano una colorazione più semplice e meno appariscente. Le hanno poi posizionate su foglie di piante con diverse tonalità di verde in una riserva naturale nel Regno Unito. Gli uccelli sono riusciti ad individuare i vermi, dalla colorazione più ordinaria, circa tre volte più spesso rispetto agli scarabei dalle scintillanti ali.

Anche gli umani hanno avuto più problemi di quanto inizialmente si pensasse: le persone nel parco avevano una probabilità sei volte inferiore di notare le ali degli scarabei gioiello rispetto agli insetti dai colori più tenui; inoltre, è stato notato che più lucenti sono le foglie, più difficile risulta individuare la preda, per gli uccelli. Lo studio è il primo a dimostrare che l’iridescenza può funzionare come una forma di mimetizzazione, riferiscono i ricercatori, e la cosa potrebbe anche spiegare perché l’elemento dell’iridescenza si è evoluto in questo modo, forse per rendere molti animali capaci di nascondersi.

Nello Giuliano

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