L’IPCC ha pubblicato la prima parte del loro sesto rapporto riguardo la scienza del clima, che costituirà una pietra fondamentale di questa scienza nel prossimo futuro. Il rapporto riassume la base della scienza fisica del cambiamento climatico, riunendo oltre 14.000 studi posti a revisione. Gli esperti concludono che è inevitabile che noi umani abbiamo riscaldato in modo eccessivo il pianeta, causando rapidi cambiamenti agli oceani, al ghiaccio e alla superficie della Terra.
Lo stato attuale di molte parti del sistema climatico è senza precedenti da molti anni. Molti di questi cambiamenti ,specialmente quelli che riguardano gli oceani, i ghiacciai e il livello globale del mare, sono irreversibili. I cambiamenti improvvisi e i cosiddetti punti critici non sono aspetti da sottovalutare.
Uno degli sviluppi chiave dall’ultimo rapporto di valutazione dell’IPCC è il rafforzamento dei legami tra il riscaldamento causato dall’uomo e condizioni meteorologiche estreme sempre più gravi. Ciò è ormai qualcosa di certo. Le conseguenze continueranno a peggiorare per ogni livello di riscaldamento, e per molte di queste conseguenze non si torna indietro. Si prevede che il riscaldamento globale raggiunga 1,5 gradi Celsius entro il 2030 e se non riusciamo a ridurre livelli di altri gas serra, la Terra continuerà a riscaldarsi.
Nonostante queste cattive notizie, gli esperti sono fiduciosi sul fatto che ridurre queste forti emissioni può stabilizzare e ridurre le temperature superficiali. Il rapporto utilizza l’output dell’ultima generazione di modelli climatici globali, prodotti come parte del sesto progetto di intercomparazione dei modelli accoppiati. Questi sforzi coordinati consistono in “corse” di circa 100 modelli climatici distinti prodotti da diversi gruppi di modellisti in tutto il mondo.
Le stesse simulazioni del modello utilizzano una nuova serie di scenari, derivati dai percorsi socio-economici condivisi. Sono stati inizialmente sviluppati per descrivere cinque ampie narrazioni del futuro sviluppo socio-economico. Sono stati utilizzati per sviluppare scenari di utilizzo dell’energia, controllo dell’inquinamento atmosferico, uso del suolo e sviluppi delle emissioni di gas serra, utilizzando modelli di valutazione integrati.
Il rapporto tiene conto di dati nuovi e rivisti e include una rivalutazione delle metriche utilizzate per valutare il riscaldamento globale. Considera anche il recente verificarsi di anni caldi record, osservando che ogni anno durante il 2015-20 è stato probabilmente più caldo di qualsiasi anno precedente. Allo stato attuale, anche il 2021 si preannuncia essere tra i sette anni più caldi mai registrati.
Ciò è in gran parte dovuto alle innovazioni dei set di dati che hanno avuto luogo negli ultimi otto anni, che tengono maggiormente conto dei cambiamenti storici nel modo in cui vengono misurate le temperature del mare e forniscono una copertura globale più completa. Il rapporto include anche un’analisi della differenza tra le metriche chiave del riscaldamento globale. Si basa su una combinazione di temperature dell’aria terra-superficie dalle stazioni meteorologiche e la temperatura della superficie del mare, misurata utilizzando boe e navi.
È leggermente diverso dalla temperatura dell’aria superficiale globale, che viene generalmente utilizzata dai modelli climatici. Il GSAT si basa anche sulle temperature dell’aria sulla superficie terrestre, ma queste sono combinate con le temperature dell’aria sopra l’acqua di mare. Sebbene strettamente correlate, queste due misure sono fra di loro distinte.
Per quanto riguarda i gas serra che causano il riscaldamento globale, il rapporto afferma che le concentrazioni di CO2, metano e protossido di azoto sono aumentate a tassi che non hanno precedenti su scale temporali centenarie almeno negli ultimi 800.000 anni. Queste concentrazioni sono più alte rispetto a quelle di 2 milioni di anni. È praticamente certo che l’aumento della temperatura superficiale globale e i cambiamenti associati possono essere limitati attraverso riduzioni rapide e sostanziali delle emissioni globali di GHG.
La temperatura superficiale globale continuerà ad aumentare almeno fino alla metà del secolo in tutti gli scenari di emissioni considerati. Il riscaldamento globale di 1,5°C e 2°C sarà superato durante il 21° secolo a meno che non si verifichino profonde riduzioni delle emissioni di CO2 e di altri gas serra nei prossimi decenni.
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