Foto di rony michaud da Pixabay
I ricercatori di ingegneria dell’Università di Waterloo hanno utilizzato un robot per aiutare i bambini che a scuola hanno problemi d’apprendimento a rimanere concentrati. Questo è stato uno dei risultati chiave di questo studio recente che ha rilevato che sia i giovani che i loro istruttori hanno apprezzato i contributi positivi in classe forniti dal robot. Ovviamente secondo questi risultati e secondo i ricercatori c’è davvero molto potenziale in questo campo.
Si lavora da molti anni sulla robotica nel contesto della disabilità e incorpora i principi di equità, inclusione e diversità nei progetti di ricerca. Gli studenti con difficoltà di apprendimento possono beneficiare di un ulteriore supporto all’apprendimento, come lezioni individuali e l’uso di smartphone e tablet.
Negli ultimi anni molti educatori hanno provato a implementare l’uso dei robot nell’ambito della scuola, ma la loro ricerca si è concentrata sui bambini con lo spettro autistico. Di conseguenza, è stato fatto poco lavoro sull’uso di robot socialmente assistiti per studenti con difficoltà di apprendimento. Il recente studio ha cercato di cambiare situazione, conducendo una serie di test con un piccolo robot umanoide chiamato QT. I risultati affermano che la capacità del robot di eseguire gesti usando la testa e le mani, accompagnata dal linguaggio e dai lineamenti del viso, lo rende molto adatto all’uso con bambini con difficoltà di apprendimento.
Basandosi su studi precedenti i ricercatori hanno diviso 16 studenti con questa difficoltà in due gruppi. Nel primo gruppo gli studenti hanno lavorato con un semplice istruttore umano, mentre nel secondo gruppo gli studenti hanno lavorato con un educatore umano e un robot. In quest’ultimo, l’istruttore ha utilizzato un tablet per dirigere il robot, che ha poi svolto autonomamente varie attività utilizzando la sua parola e i suoi gesti. Mentre l’istruttore controllava le sessioni, il robot prendeva il sopravvento e guidava lo studente.
Oltre a introdurre la sessione, il robot ha stabilito obiettivi e fornito strategie di autoregolazione. Se il processo di apprendimento stava andando fuori strada, il robot utilizzava strategie come giochi, indovinelli, barzellette, esercizi di respirazione e movimenti fisici per reindirizzare lo studente al compito. Gli studenti che hanno lavorato con il robot erano più coinvolti con i loro compiti a un ritmo più elevato rispetto agli studenti che non erano assistiti da un robot. Ovviamente sono previsti ulteriori studi che utilizzano questi robot come aiuto per chi ne ha più bisogno.
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