News

Scienziati creano mini robot che navigano nel sistema vascolare cerebrale

Un team di scienziati della Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL), in Svizzera, ha sfruttato l’energia idrocinetica, l’energia meccanica derivante dal movimento dei liquidi, per raggiungere punti del corpo umano senza ricorrere a metodi invasivi.

Grandi proporzioni del cervello rimangono inaccessibili perché gli strumenti esistenti sono difficili da maneggiare ed esplorare il minuscolo e intricato sistema vascolare cerebrale senza causare danni ai tessuti è estremamente difficile“, ha detto Selman Sakar, della Scuola Politecnica Federale di Losanna.

Per porre rimedio al problema, il team di scienziati ha creato dispositivi microscopici che possono essere introdotti nei vasi sanguigni con una velocità e una facilità senza precedenti.

 

Come funzionano i dispositivi endovascolari

I dispositivi endovascolari miniaturizzati, che saranno molto utili nell’esplorazione del sistema vascolare cerebrale senza causare danni ai tessuti, hanno una punta magnetica e un corpo ultra flessibile realizzato con polimeri biocompatibili.

Immagina un amo gettato nel fiume, trasportato gradualmente dalla corrente. Teniamo semplicemente un’estremità del dispositivo e lasciamo che il sangue lo trascini verso i tessuti più periferici. Ruotiamo delicatamente la punta magnetica in biforcazioni per scegliere un percorso specifico”, ha spiegato uno dei ricercatori, Lucio Pancaldi, dottorando.

Nella stessa dichiarazione, lo scienziato ha osservato che la tecnologia “non mira a sostituire i cateteri convenzionali“, ma ad aumentare il potenziale del suo utilizzo.

Il dispositivo è controllato dal computer. “Possiamo immaginare un robot chirurgico che utilizza la mappa dettagliata del sistema vascolare fornito dalla risonanza magnetica del paziente e dalla tomografia computerizzata per guidare i dispositivi in ​​modo autonomo verso i siti di destinazione“, ha detto Sakar.

I ricercatori hanno testato il dispositivo in sistemi di microvascolatura artificiale e, nella fase successiva, intendono farlo negli animali.

Ph. credit: Archyde

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Recent Posts

Apple Intelligence arriva in Italia, ma quanto spazio occupa?

L'attenzione del pubblico è fortemente mirata verso Apple Intelligence, l'intelligenza artificiale secondo l'azienda di Cupertino dovrebbe davvero riservare non poche sorprese, puntando…

22 Febbraio 2025

Condivisione dei sogni: è possibile sincronizzando la fase REM?

L'idea di condividere i sogni è da sempre un affascinante tema di dibattito, esplorato sia dalla fantascienza che dalla ricerca…

22 Febbraio 2025

Pomodori: ecco perché non ci uccidono

Considerando che i pomodori sono sostanzialmente alla base della nostra dieta mediterranea, pensare che quest'ultimi potrebbero ucciderci non è immediato.…

22 Febbraio 2025

Il mistero dei sogni: perché alcuni li ricordano e altri no?

I sogni affascinano l'umanità da millenni, ma il motivo per cui alcune persone li ricordano vividamente mentre altre faticano a…

21 Febbraio 2025

Forza fisica e vita sessuale: il legame tra muscoli e attrattività

La forza della parte superiore del corpo è stata a lungo considerata un indicatore di salute, resistenza fisica e attrattività.…

21 Febbraio 2025

Il cervello ha un secondo stomaco: ecco perché non resistiamo ai dolci

Chi non ha mai detto "sono sazio, ma un dolcetto ci sta"? Ora la scienza ci spiega perché: il nostro…

21 Febbraio 2025