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Scienziati insegnano all’intelligenza artificiale ad ‘assaporare’ il vino

Un gruppo di ricercatori provenienti da diverse discipline ha sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale (AI) in grado di “assaporare” il vino, introducendo un nuovo approccio all’analisi sensoriale dei vini.

Sebbene le app tradizionali per il vino abbiano semplificato la selezione attraverso la lettura delle etichette, questa innovazione incorpora il gusto individuale e le impressioni gustative nelle previsioni dell’algoritmo. Thoranna Bender, coautrice dello studio, spiega: “Alimentando un algoritmo con dati costituiti dalle impressioni di gusto delle persone, l’algoritmo può fare previsioni più accurate sul tipo di vino che preferiamo individualmente“.

 

Lo studio

Il team ha coinvolto 256 partecipanti in degustazioni di vino, chiedendo loro di ordinare bicchierini di vini diversi in base alla somiglianza percepita nel sapore. Questa disposizione spaziale è stata digitalizzata e combinata con dati delle etichette dei vini e le opinioni degli utenti del sito Vivino, formando così la base dell’algoritmo.

L’algoritmo consente agli utenti di identificare vini simili in termini di sapore e, sorprendentemente, anche di prezzo ai loro preferiti. Serge Belongie, altro coautore dello studio, sottolinea: “Insegnare alle macchine a utilizzare le esperienze sensoriali umane si traduce in algoritmi migliori a vantaggio dell’utente“.

Inoltre, Bender evidenzia la versatilità del metodo suggerendo la sua possibile applicazione ad altre categorie di alimenti e bevande, come birra e caffè. Questo approccio innovativo potrebbe essere esteso a fornire consigli personalizzati su prodotti, ricette e persino nel settore sanitario, adattando i pasti ai gusti e alle esigenze nutrizionali dei pazienti.

Foto di Kym Ellis su Unsplash

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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