Una nuova specie è stata scoperta attraverso Twitter da un biologo portoghese che ha identificato in un millepiedi. Subito condiviso da uno scienziato negli Stati Uniti, il fungo ora ha un nome ed è chiamato Troglomyces twiterii.
La scoperta è avvenuta quando Ana Sofia Reboleira , una biologa naturale di Caldas da Rainha, attualmente al lavoro al Museo di storia naturale di Danimarca, ha osservato su Twitter una foto di un migliaio di americani, condivisa dal collega Derek Hannen, in cui ha notato presenza del fungo. “Era un millepiedi del genere Cambala, molto caratteristici a causa della peculiare disposizione dei loro occhi” e che, secondo il biologo, “esiste solo in Nord America“.
Fino ad ora, “questi funghi non erano noti per parassitare in quel continente“, ha detto Ana Sofia Reboleira, che, attraverso la foto condivisa sul social network, ha dichiarato che “la scoperta era ovvia: poteva essere solo una nuova specie per la scienza“.
Con il suo ufficio situato accanto a una delle più grandi collezioni zoologiche del mondo, Ana Sofia Reboleira e il suo collega Henrik Enghoff si sono affrettati a scrutare microscopicamente gli esemplari di questo tipo di millepiedi che erano conservati nella collezione, confermando infine il scoperta pubblicata questo giovedì sulla rivista scientifica Mycokeys.
Il fungo, una nuova specie per la scienza e il primo ad essere scoperto attraverso un social network, è stato chiamato Troglomyces twiterii, in riferimento alla sua scoperta attraverso Twitter. “È un parassita che dipende dal suo ospite per sopravvivere, in una relazione di dipendenza simile a quella dei virus coi loro ospiti“, ma “a differenza dei virus, questo parassita ha il suo metabolismo e si riproduce da solo“, ha spiegato lo scienziato.
È un “fungo ectoparassitario dell’ordine Laboulbeniales, che si trova su specie di tremila piedi che vivono nella catena montuosa degli Appalachi, negli Stati Uniti d’America” e che, secondo Ana Sofia Reboleira, “si può osservare sul suo ospite e ha il suo intero ciclo di vita in questo animale”.
La trasmissione del parassita “avviene attraverso uno stretto contatto tra gli ospiti“, in cui il nuovo ospite viene infettato “attraverso la dispersione di ascospore con solo due cellule, all’interno di un involucro gelatinoso che aderisce facilmente alla superficie del nuovo ospite“, ha aggiunto.
Per Ana Sofia Reboleira, “lo studio dei funghi dell’ordine Laboulbeniales è stato molto trascurato“, poichè queste specie “vivono dipendenti dai loro ospiti, che sono artropodi, in particolare insetti, ma anche aracnidi e mille piedi” per non attirare l’attenzione di specialisti di funghi ed entomologi che studiano gli ospiti ma “sono a malapena svegli della loro presenza, che passa inosservata per le loro piccole dimensioni“.
Ana Sofia Reboleira è professore all’Università di Copenaghen, dove coordina un laboratorio dedicato principalmente allo studio degli ecosistemi sotterranei. La descrizione delle nuove specie ha avuto la collaborazione di Sergi Santamaría (dell’Università autonoma di Barcellona) e Henrik Enghoff (dell’Università di Copenaghen), un team che frequentemente collabora allo studio di questi funghi nei millepiedi e che, dal 2014, ha già scoperto e descritto più di 23 nuove specie di funghi che vivono esclusivamente nei millepiedi.
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