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Descritta dall’INGV un’area vulcanica sottomarina nel Canale di Sicilia

È stata recentemente descritta, da un team di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), un’area vulcanica sottomarina nel Canale di Sicilia. L’area, che si trova poco al largo delle coste di Sciacca, è stata identificata dall’INGV che ne ha descritto la morfologia, evidenziando due campi vulcanici a qualche decina di chilometri dalla costa.

 

Il Graham Volvanic Field: un’area vulcanica sottomarina sconosciuta e molto vicina

Lo studio è stato da poco pubblicato sulla rivista Frontiers in Earth Science e grazie ad esso sarà possibile aumentare la nostra conoscenza del Graham Volcanic Field, questo il nome dell’area vulcanica sottomarina siciliana, finora quasi sconosciuta, che si trova a circa 40/50 km dalla costa.

Questo tratto di mare era un obiettivo di interesse per i ricercatori dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, proprio per la sua vicinanza alla costa e per l’elevato traffico marittimo nella zona. La ricerca ha infatti tra i suoi obiettivi, quello di conoscere meglio questo campo vulcanico sottomarino, per individuarne l’effettiva pericolosità.

A guidare lo studio due ricercatori dello stesso Osservatorio, Mauro Coltelli e Danilo Cavallaro, il quale ha spiegato che “la ricerca è incentrata su uno studio morfo-batimetrico di dettaglio del Graham Volcanic Field. Si tratta di un campo vulcanico formato da una decina di piccoli edifici vulcanici, di cui fa parte anche il conetto che rappresenta ciò che resta dell’effimera Isola Ferdinandea, formatasi durante la ben documentata eruzione di tipo surtseyano del 1831″.

 

L’analisi morfologica dell’area ha svelato molti dettagli

Il team dei due ricercatori ha analizzato l’area raccogliendo dati batimetrici ed effettuando delle riprese in HD tramite ROV (Remotely Operated Vehicle). Analizzando i dati è stato in seguito possibile ricavare la morfologia dell’area, evidenziando gli elementi vulcanici e distinguendoli da quelli creati dall’erosione e dalla deposizione dei detriti.

I ricercatori hanno scoperto che i conetti vulcanici si trovano a profondità tra i 150 ed i 250 m ed hanno altezze comprese tra i 100 ed i 150 metri. Tra questi il conetto dell’ex-isola Ferdinandea è il più vicino alla superficie dell’acqua, la sua sommità si trova infatti a soli 9 metri di profondità. Questi elementi vulcanici sono formati da materiale piroclastico. Soltanto alcuni di essi presentano anche una componente di materiale basaltico nelle guglie alla sommità, residuo di antichi canali di alimentazione del vulcano.

 

Un area vulcanica modellata oltre 20.000 anni fa

Dall’analisi delle caratteristiche dei diversi elementi, i ricercatori hanno stabilito che l’evento vulcanico che ha dato vita questo campo, si è verificato circa 20.000 anni fa.

Inoltre, analizzando la disposizione dei conetti, il team ha potuto stabilire l’interazione tra tettonica e attività vulcanica nella formazione di quest’area vulcanica sottomarina. Come ha infatti affermato Coltelli “i conetti sono situati lungo allineamenti orientati da Nord-Ovest verso Sud-Est e da Nord a Sud, corrispondenti alle principali direttrici tettoniche del Canale di Sicilia”.

Durante lo studio dell’area, i ricercatori hanno anche individuato un altra area vulcanica sottomarina, il Terribile Volcanic Field. Più antico del Graham Field, questo campo è costituito da circa 30 conetti vulcanici.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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