Un gruppo internazionale di ricercatori ha scoperto una città perduta nel mezzo della Sierra Nevada de Santa Maria, un remoto sistema montuoso nelle Ande vicino alla costa caraibica colombiana. La scoperta è stata gestita dall’esploratore americano Albert Lin e dall’archeologo colombiano Santiago Giraldo, che da 20 anni studiano e proteggono i siti archeologici che circondano la regione.
Dati i problemi legati all’accesso all’area, gli esperti hanno utilizzato una tecnologia audiovisiva nota come LIDAR, che consiste nell’uso di un laser che analizza il terreno e che, grazie alla vegetazione, rivela la topografia della regione e le eventuali caratteristiche artificiali.
Con i dati raccolti, Lin e Giraldo sono stati in grado di creare una mappa 3D dettagliata, che ha rivelato le vecchie caratteristiche dell’area di studio, che normalmente non sono visibili ad occhio nudo.
Dopo aver identificato alcuni altipiani, gli esploratori e il loro team hanno deciso di indagare a piedi un punto particolarmente promettente attraverso la fitta e ripida foresta, dove hanno trovato varie terraglie, terrazze naturali, tra gli altri oggetti, che hanno confermato la presenza di una città antica precedentemente sconosciuta.
Si stima che il vecchio insediamento risalga all’anno 800 e si trova in cima a una collina, a circa 1.524 metri di altezza, nascosto da un fitto strato di foresta. La cittadella potrebbe essere costruita dai Taironas, un gruppo indigeno che viveva ai piedi della Sierra Nevada e della zona costiera all’interno del Parco Naturale Nazionale di Tayrona. Ciò è probabile poiché, molto vicino a questa zona, è uno dei principali siti archeologici del Paese, noto come Lost City, una città della stessa tribù fondata intorno al 600.
Il rapporto di questa città perduta con la cultura di Tairona alimentò la leggenda di El Dorado, che nacque al tempo della conquista spagnola – all’inizio del XVI secolo – e ruotava attorno alla storia di un capo tribù che, coperto il suo corpo di polvere d’oro, fu immerso in uno stagno per offrirlo agli dei.
Tuttavia, nel corso degli anni, le voci sull’esistenza di una città ricca di questo prezioso metallo hanno portato i coloni alla Sierra Nevada, i cui coloni erano grandi orafi.
Lin ritiene che, mentre questa nuova scoperta segni solo l’inizio, è probabile che non rappresenti un argomento che li porti alla leggendaria città dell’oro. Quello che è possibile indicare senza margine d’errore è che gli insediamenti di Tairona nell’area avevano una portata più ampia di quanto si pensasse in precedenza.
Alla fine, eliminata dagli spagnoli, Tairona non aveva molto oro, ma sviluppò un metodo estremamente sofisticato per la doratura, che consentì loro di creare ornamenti che sembravano fatti di oro massiccio.
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