Un team di astronomi ha identificato un pianeta roccioso come la Terra, ma con una temperatura superficiale davvero infernale. Su questa super Terra le temperature arrivano sino a 430° C e scorrono fiumi di lava incandescente.
Questo esopianeta, scoperto di recente in orbita attorno alla vicina stella Gliese 486 e che per questo prende il nome di Gliese 486b, non ha una notte ed un giorno e potendo visitarlo ci troveremmo ad ammirare un vero inferno. Questa super Terra è un pianeta roccioso con una massa circa tre volte maggiore a quella nostro Pianeta e fa così caldo che il piombo si fonde.
L’alta temperatura di questo pianeta è dovuta al fatto che è così vicino alla sua stella che un anno dura solo 1,5 giorni. La super Terra Gliese 486b orbita infatti a soli 2,5 milioni di chilometri di distanza dalla sua stella e le mostra sempre la stessa faccia. L’esopianeta infatti non compie nessun moto di rotazione attorno al proprio asse. Questo significa che un lato del pianeta è sempre rivolto verso la stella.
Nonostante la stella di questo sistema solare sia più debole e più fredda del nostro sole, la distanza tra i due è davvero minima (considerando le distanze astronomiche) per questo le temperature superficiali di questa super Terra raggiungono valori così alti. Si arriva infatti a sfiorare i 700° Kelvin, ovvero circa 426.85 °C.
La sua alta temperatura, secondo i ricercatori, renderebbe questo pianeta più simile a Venere che non alla nostra Terra. Il suo paesaggio potrebbe infatti essere secco, arido e molto caldo, con fiumi di lava bollente, invece che di fresca acqua.
Probabilmente anche l’atmosfera scarseggia, dato che è probabile che il calore della stella la faccia evaporare. La poca atmosfera presente è forse dovuta alla forza di gravità del pianeta, che potrebbe riuscire a trattenerne un po’.
José A. Caballero del Centro de Astrobiología in Spagna, coautore dello studio, ritiene che la potenziale esistenza di un’atmosfera sottile, renda questo pianeta un ottimo candidato per testare le teorie su modelli atmosferici per pianeti rocciosi.
Come afferma lo stesso Caballero in una dichiarazione, “la scoperta di Gliese 486b è stato un colpo di fortuna. Se fosse solo cento gradi più caldo, l’intera superficie del pianeta sarebbe lava. La sua atmosfera sarebbe costituita da rocce vaporizzate. D’altra parte, se Gliese 486b fosse stato cento gradi più freddo, non sarebbe stato adatto per le osservazioni di follow-up.”
In futuro infatti si pensa di puntare i telescopi di nuova generazione proprio su questo tipo di pianeti. Per questa super Terra in particolare l’obiettivo sarò quello di scrutare nella sua atmosfera per cercare di comprendere la sua composizione.
Trifon Trifonov del Max Planck Institute for Astronomy, autore principale dell’articolo, ha infatti dichiarato che “la vicinanza di questo esopianeta è eccitante perché sarà possibile studiarlo in modo più dettagliato con potenti telescopi come il prossimo James Webb Space Telescope e il futuro Extremely Large Telescopes. Non vediamo l’ora che i nuovi telescopi siano disponibili. I risultati ci aiuteranno a capire quanto i pianeti rocciosi siano in grado di mantenere la loro atmosfera, di cosa sono fatti e come influenzano la distribuzione di energia sui pianeti”.
Foto di Sergei Tokmakov, Esq. da Pixabay
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