La scoperta di batteri che “mangiano” metano in un comune albero australiano potrebbe essere una buona notizia nella sfida al ridurre le emissioni di gas serra. Gli alberi sono i polmoni della Terra, poiché rimuovono e trattengono grandi quantità di anidride carbonica dall’atmosfera. Ma studi emergenti stanno dimostrando che gli alberi possono anche emettere metano e, attualmente, non si sa esattamente quanto.
Questo può essere un grosso problema, poiché il metano è un gas serra circa 45 volte più potente dell’anidride carbonica quando si tratta di riscaldamento globale. Tuttavia, in una scoperta recentemente pubblicata sulla rivista Nature Communications, gli autori hanno trovato comunità uniche di batteri mangiatori di metano che vivono all’interno della corteccia di una comune specie di albero australiano: il niaouli (Melaleuca quinquenervia).
Queste comunità microbiche erano abbondanti, fiorenti e mitigavano circa un terzo delle sostanziali emissioni di metano dei niaouli che altrimenti sarebbero finite nell’atmosfera. Poiché la ricerca sul metano degli alberi è ancora relativamente recente, ci sono molte domande a cui è necessario rispondere, ma questa scoperta aiuta a colmare queste lacune critiche e cambierà il modo in cui vediamo il ruolo degli alberi nel ciclo globale del metano.
In alcuni casi, le emissioni di metano dagli alberi sono significative. Ad esempio, il bacino tropicale dell’Amazzonia è la più grande fonte naturale di metano al mondo. Gli alberi sono responsabili di circa il 50% delle loro emissioni di metano.
Per questo nuovo studio, gli scienziati hanno utilizzato tecniche di estrazione microbiologica per prelevare campioni dalle diverse comunità microbiche che vivono all’interno degli alberi. I ricercatori hanno scoperto che la corteccia degli alberi di niaouli fornisce una dimora esclusiva per i batteri che ossidano il metano, batteri che “consumano” metano e lo convertono in anidride carbonica, un gas serra molto meno potente.
In particolare, questi batteri costituivano fino al 25% delle comunità microbiche totali che vivono nella corteccia e consumavano circa il 36% del metano dell’albero. Sembra che questi microbi amino gli ambienti bui, umidi e ricchi di metano.
Questa scoperta rivoluzionerà il modo in cui vediamo gli alberi che emettono metano e gli strani microbi che vivono al loro interno. Solo capendo perché, come, quali, quando e dove gli alberi emettono più metano, possiamo piantare strategicamente foreste con alberi che consumano anidride carbonica e, allo stesso tempo, evitare emissioni di metano indesiderate.
La scoperta che i microbi che vivono sulla corteccia degli alberi possono mitigare le emissioni sostanziali di metano dagli alberi complica questa equazione, ma fornisce alcune garanzie che i microbiomi si sono evoluti all’interno degli alberi per consumare anche metano.
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