È stato recentemente individuato un esopianeta molto particolare. Si tratta infatti di un raro nettuniano caldo, ovvero un pianeta delle dimensioni di Nettuno, ma molto più vicino alla sua stella. I pianeti di questo tipo sinora individuati, sono molto pochi.
A rendere ancora più entusiasmante questa scoperta è il fatto che questo esopianeta sta evaporando. Battezzato con il nome di Gliese 3470 b, il pianeta sta perdendo la sua atmosfera al ritmo più veloce mai osservato.
La velocità a cui il nettuniano caldo sta evaporando, potrebbe essere il motivo per cui ne troviamo così pochi. Ovvero si trasformano molto “presto” in mininettuno, che sono di fatto i più comuni tra quelli scoperti dalla missione Keplero.
Altri pianeti delle dimensioni di Nettuno sono stati trovarti, ma raramente caldi. Probabilmente perché più lontani dalle loro stelle, o perché si formano e poi in qualche modo i evolvono in qualcos’altro.
Gliese 3470 b (GJ 3470 b) non è l’unico pianeta in evaporazione trovato dagli scienziati. C’è anche Gliese 436 b (GJ 436 b), individuato qualche anno fa, ma che evapora ad un ritmo non particolarmente veloce.
Il telescopio spaziale Hubble ha osservato che GJ 3470b, anche se ha una distanza dalla sua stella simile a quella di GJ 436b, è molto più caldo e perde la sua atmosfera ad una velocità di 100 volte maggiore, creando una nuvola di idrogeno che si spande in spazio attorno al pianeta. Di questo passo si trasformerà in un mininettuno o addirittura in una superterra.
“Questo potrebbe essere il motivo per cui i pianeti possono perdere una parte significativa della loro intera massa”, ha detto il fisico e scienziato planetario David Sing, della Johns Hopkins University. “GJ 3470b sta perdendo la sua massa più degli altri pianeti finora osservati ed in pochi miliardi di anni da oggi, metà del pianeta potrebbe essere scomparsa.”
La differenza nell’evaporazione dei due pianeti sta nel fatto che, mentre GJ 436b orbita attorno a una vecchia nana rossa, più fredda e stabile di età tra i 4 e gli 8 miliardi di anni, GJ 3470b orbita attorno a una stella molto più giovane, una nana rossa che ha solo 2 miliardi di anni. Questa stella è molto più calda e più turbolenta, e quindi colpisce GJ 3470b con radiazioni molto più potenti, che riscaldano l’atmosfera fino a farla evaporare.
Inoltre, GJ 3470b è meno denso di GJ 436b, quindi la sua attrazione gravitazionale sulla sua atmosfera è più debole.
Secondo Vincent Bourrier dell’Università di Ginevra, direttore della ricerca, questo risultato conferma che la perdita dell’atmosfera potrebbe giocare un ruolo chiave nella scarsa presenza di nettuniani caldi e contribuisce inoltre alla nostra comprensione del modo in cui i pianeti cambiano. “È uno degli esempi più estremi di un pianeta che subisce una grande perdita di massa. Questa perdita di massa considerevole ha conseguenze importanti per la sua evoluzione, e influenza la nostra comprensione dell’origine e sul destino degli esopianeti vicini alle loro stelle.”
L’equipe di ricercatori spera di poter proseguire lo studio utilizzando il James Webb Space Telescope, che dovrebbe essere lanciato nel 2021. Questo telescopio spaziali possiede infatti una strumentazione più sensibile che potrebbe rilevare l’elio rilasciato dall’evaporazione, allargando quindi la ricerca sulle atmosfere in evaporazione di questo tipo di esopianeta.
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