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Seppie e la creazione di falsi ricordi: un viaggio nella cognizione animale

Le seppie, creature marine affascinanti e straordinariamente intelligenti, sono recentemente emerse come oggetto di studio per la loro capacità di creare falsi ricordi, un fenomeno che si pensava fosse esclusivo degli esseri umani. Esponendo le seppie a caratteristiche sovrapposte di eventi diversi, hanno indotto le creature a ricordare falsamente di aver visto gamberetti dove non ce n’erano. Questa scoperta suggerisce che le seppie ricostruiscono i ricordi da dettagli separati, ottimizzando l’archiviazione della memoria. Le singole seppie hanno mostrato una diversa suscettibilità alla formazione di falsi ricordi, indicando differenze nell’elaborazione della memoria.

Le seppie appartengono alla classe dei cefalopodi, un gruppo che comprende anche polpi e calamari. Conosciute per le loro abilità camaleontiche e la capacità di risolvere problemi complessi, le seppie possiedono un sistema nervoso altamente sviluppato. Recenti studi hanno rivelato che queste creature sono in grado di manipolare i loro ricordi in modo simile agli umani, creando falsi ricordi che possono influenzare il loro comportamento.

 

Falsi ricordi, le seppie li creano simili agli esseri umani

Un esperimento chiave condotto da un team di ricercatori ha dimostrato questa capacità. Le seppie sono state esposte a vari stimoli visivi e successivamente sono state sottoposte a test di memoria. I risultati hanno mostrato che le seppie, in alcuni casi, ricordavano eventi che non erano mai accaduti. Questo suggerisce che il loro cervello può riorganizzare e reinterpretare le informazioni, creando ricordi falsi o distorti. La risposta risiede nella complessità del loro sistema nervoso centrale. Le seppie possiedono un cervello relativamente grande rispetto alle loro dimensioni corporee, con numerose connessioni neurali che consentono un’elaborazione avanzata delle informazioni. Questa complessità permette alle seppie di memorizzare e richiamare informazioni in modo flessibile, ma può anche portare a errori nella ricostruzione dei ricordi.

La capacità di creare falsi ricordi potrebbe offrire alle seppie vantaggi evolutivi. Ad esempio, un falso ricordo di un predatore in una determinata area potrebbe indurre una seppia a evitare quella zona, aumentando così le sue probabilità di sopravvivenza. Allo stesso modo, la capacità di distorcere i ricordi potrebbe aiutare le seppie a sviluppare strategie di caccia più efficaci, basate su esperienze passate reinterpretate. Questa scoperta ha importanti implicazioni per la nostra comprensione della memoria e della cognizione animale. Se le seppie, con un sistema nervoso molto diverso dal nostro, sono in grado di creare falsi ricordi, ciò suggerisce che questa capacità potrebbe essere più diffusa nel regno animale di quanto si pensasse in precedenza. Potrebbe anche indicare che la creazione di falsi ricordi è una caratteristica evolutivamente vantaggiosa, sviluppatasi in modo indipendente in diverse specie.

Inoltre, studiare come le seppie manipolano i loro ricordi può offrire nuove intuizioni su come funziona la memoria umana. Gli scienziati potrebbero essere in grado di sviluppare nuove tecniche per studiare la memoria e i disturbi correlati, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e l’Alzheimer, utilizzando le seppie come modello. Infine, la scoperta delle capacità cognitive delle seppie rafforza l’importanza di proteggere questi animali e il loro habitat. Come molte altre specie marine, le seppie sono minacciate dalla pesca eccessiva e dalla distruzione degli habitat. Riconoscere e valorizzare le loro straordinarie capacità cognitive può aiutare a promuovere sforzi di conservazione più efficaci.

In conclusione, le seppie non solo ci affascinano con le loro abilità di camuffamento e intelligenza, ma ora ci sorprendono anche con la loro capacità di creare falsi ricordi. Questa scoperta non solo amplia la nostra comprensione della cognizione animale, ma apre anche nuove vie di ricerca per comprendere meglio la memoria umana e sviluppare approcci innovativi per trattare i disturbi della memoria.

Immagine di freepik

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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