Un intrigante sistema stellare, denominato HD 110067, situato a soli 100 anni luce di distanza, ha catturato l’attenzione della comunità scientifica grazie alle orbite matematicamente perfette dei suoi sei pianeti sub-Nettuno intorno alla stella madre. La scoperta, pubblicata su Research Notes dell’AAS, ha sollevato sospetti tra gli astronomi, spingendoli a esaminare la possibilità di una possibile origine aliena.
Dal punto di vista terrestre, HD 110067 è osservato lateralmente, fornendo una visione chiara dei sei pianeti nel piano del sistema. Questa prospettiva offre maggiori opportunità di individuare segnali di tecnologia aliena, qualora fossero presenti.
Utilizzando il Green Bank Telescope (GBT) nel West Virginia, il più grande telescopio completamente orientabile al mondo, il team di astronomi ha condotto osservazioni mirate a rilevare segnali costanti, possibili tecnofirme, provenienti dal sistema. Tuttavia, la sfida sta nel distinguere tali segnali da interferenze naturali e tecnologiche umane.
Finora, non sono stati rilevati segnali diretti verso la Terra durante le osservazioni, ma la ricerca continua. I dati migliorati sui raggi e sulle masse dei pianeti nel sistema forniranno ulteriori dettagli sulla composizione chimica e sull’evoluzione del sistema. Gli scienziati sperano che questo approccio di “reverse engineering” possa svelare i meccanismi di formazione dei pianeti e del sistema stesso.
Le probabilità di rilevare segni di tecnologia aliena nei prossimi anni rimangono incerte, ma gli avanzamenti nelle tecnologie di ricerca offrono speranze migliori rispetto al passato. La continua osservazione di HD 110067 potrebbe rivelare nuovi dettagli e contribuire alla comprensione della sua struttura e origine.
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