La diatriba che collega l’uso dei cellulari, adesso ormai smartphone, e problemi alla saluta come tumori e cancro è ormai da quasi vent’anni che ce la portiamo dietro. I risultati proposti sembrano ogni volta contrastanti, ma un ennesimo studio ha di nuovo sottolineato una potenziale pericolosità. Uno studio di tossicologia durato più di 10 anni ha mostrato come dei topi maschi sottoposti a queste radiazioni hanno sviluppato delle forme tumorali.
Lo studio è partito anni fa è le reti prese in esame sono state per lo più quelle 2G e 3G che a quanto pare sono associate al cancro cerebrale sorto nei ratti maschili. Il fatto che continuo a specificare il genere è perché gli studiosi non sono sicuri che l’incidenza dei casi femminili sia da associare alle radiazioni.
Ecco alcuni dei commenti rilasciati da chi ha preso parte a tale studio: “Riteniamo che il legame tra le radiazioni a radiofrequenza e i tumori nei ratti maschi sia reale“, “Il 5G è una tecnologia emergente che non è stata ancora definita. Da quello che attualmente capiamo, probabilmente differisce notevolmente da quello che abbiamo studiato.”
Lo studio sugli animali è stato abbastanza intensivo tanto che le cavie venivano a ingenti carichi già prima di nascere quindi all’interno del grembo materno. Dopo la nascita c’è stato uno stop, ma il carico è ripreso alla quinta settimana ed è andato avanti per un massimo di due anni con un esposizione giornaliera di oltre 9 ore.
Il carico per il cervello di un essere così piccolo non è paragonabile con quello che subisce il nostro corpo. Oltre a questo fattore, la dispersione è maggiore in un normale utilizzo dei dispositivi che sfruttano una rete, per lo meno non si tiene uno smartphone di fianco all’orecchio per più di 9 ore al giorno. L’impatto sull’uomo non è ancora chiaro, ma in futuro si saprà di più.
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