Nello spazio esistono diverse tipologie di stelle e ognuna di essa ha una durata diversa, ma in ogni caso tutte prima o poi si spegneranno. Concezione comune è che alla fine del loro ciclo vitale queste esplodano creando fenomeni incredibili insieme alla distruzione dei pianeti vicini, ma potrebbe non essere così per tutti i casi. Uno nuovo studio ha rivisto la fine di stelle come il nostro Sole il cui destino finale sarà quello di diventare una gigante palla di cristallo.
Apparentemente questa è la fine delle stelle massicce note come nane bianche le quali si solidificano, appunto, in cristalli metallici e questa scoperta potrebbe anche far rivedere agli esperti alcune aspetti considerati assodati finora. Questa intuizione riprende una teoria vecchia di 50 anni e il merito è del satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea.
Ecco la dichiarazione del fisico Pier-Emmanuel Tremblay: “Questa è la prima prova diretta che le nane bianche cristallizzano, o la transizione da liquido a solido. È stato previsto cinquant’anni fa che dovremmo osservare un accumulo nel numero di nane bianche a determinate luminosità e colori dovuti alla cristallizzazione e solo ora questo è stato osservato.”
Il processo è semplice, almeno a parole. L’idrogeno presente nella stella finisce per esaurirsi e pian piano tutto inizia a raffreddarsi e a restringersi. Durante questo processo viene liberata dell’energia che spinge via l’atmosfera della stella e il nucleo inizia ad indurirsi caricando di pressione l’elio che inizia a diventare carbonio e o ossigeno. Alla fine del processo la dimensione risulta essere di molto inferiore all’inizio, ma con una densità maggiore e il nuovo oggetto cosmico prende il nome di nana nera.
Continua Tremblay: “Tutte le nane bianche cristallizzeranno ad un certo punto nella loro evoluzione, anche se più grandi nane bianche attraverseranno il processo prima. Ciò significa che miliardi di nane bianche nella nostra galassia hanno già completato il processo e sono essenzialmente sfere di cristallo nel cielo.”
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