Le api e gli umani sono organismi diversi per quanto si può immaginare. Tuttavia, nonostante le loro numerose differenze, negli ultimi anni hanno iniziato a essere riconosciute sorprendenti somiglianze nel modo in cui interagiscono socialmente. un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois, ha misurato sperimentalmente le reti sociali delle api mellifere e il modo in cui si sviluppano nel tempo.
Hanno scoperto che ci sono somiglianze dettagliate con la vita sociale umana e che queste somiglianze sono completamente spiegate dalla nuova modellazione teorica, che adatta gli strumenti della fisica statistica per la biologia. Ciò implica che ci siano differenze individuali tra le api mellifere, proprio come ci sono tra gli esseri umani.
Lo studio ha coinvolto l’imaging ad alta risoluzione di api da miele dotate di codice a barre, con algoritmi che rilevano gli eventi di interazione mappando la posizione e l’orientamento delle api nelle immagini. i ricercatori si sono concentrati sulla trofallassi, l’atto del trasferimento di cibo liquido bocca a bocca, quando si misuravano le interazioni sociali tra le api mellifere. Ciò è utilizzato non solo per l’alimentazione ma per la comunicazione, rendendolo un sistema modello per lo studio delle interazioni sociali.
“Abbiamo scelto di considerare la trofallassi perché è il tipo di interazione sociale delle api da miele che possiamo tracciare con precisione“, ha detto Choi, uno degli autori dello studio. Poiché le api da miele sono fisicamente collegate tra loro dal contatto proboscide durante la trofallassi, possiamo dire se sono effettivamente impegnate in un’interazione o meno. Inoltre, ogni ape da miele è contrassegnata in modo da poter identificare ogni individuo coinvolto in ogni evento di interazione.
Osservando le interazioni individuali, il tempo trascorso variava da interazioni brevi a interazioni lunghe. Sulla base di queste osservazioni, il team ha sviluppato una teoria in cui le api mostravano un tratto individuale di attrattiva che potrebbe essere paragonato all’interazione umana. Ad esempio, gli esseri umani potrebbero preferire interagire con amici o familiari piuttosto che estranei.
La teoria è stata quindi applicata ai set di dati umani, rivelando modelli simili a quelli del set di dati delle api da miele. Choi e Goldenfeld applicarono quindi una misura economica per la ricchezza e le disparità di reddito negli esseri umani, chiamata coefficiente di Gini, per mostrare che le api mostravano disparità di attrattiva nelle loro interazioni sociali, sebbene non così diverse come gli esseri umani.
Questi risultati indicano una sorprendente universalità dei modelli di interazioni sociali sia nelle api da miele che negli esseri umani. La scoperta di somiglianze così sorprendenti tra le api e gli esseri umani accende l’interesse per la scoperta dei principi universali della biologia e dei meccanismi che sono alla base di essi.
I risultati dei ricercatori suggeriscono che le società complesse possono avere regolarità sorprendentemente semplici e universali, che possono potenzialmente gettare luce sul modo in cui comunità resilienti e robuste emergono da ruoli e interazioni sociali molto diversi. I ricercatori prevedono che la loro teoria minima potrebbe essere applicata ad altri insetti eusociali poiché la teoria non coinvolge caratteristiche specifiche delle api mellifere.
WhatsApp continua a portare in campo funzioni riguardanti gli aggiornamenti di stato. Scovate nell'ultima beta dell'app per dispositivi iOS, tracce…
Gli astronauti americani, anche quando sono in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), non rinunciano al diritto di voto, un’opportunità…
L'olio di palma è da tempo oggetto di discussioni per i suoi effetti sulla salute. È ampiamente utilizzato nell'industria alimentare…
Asus Zenbook S 14 (modello UX5406SA) è un notebook destinato a durare per molti anni, un dispositivo che convince sin…
Il virus dell'herpes labiale, causato dal virus herpes simplex di tipo 1 (HSV-1), è ben noto per le fastidiose vescicole…
Sony ULT Wear sono le nuove cuffie over-ear dell'azienda nipponica, sapientemente studiate per i veri e propri amanti dei bassi, appartengono alla fascia medio/alta del…