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Sonno Polifasico: ottimizzare il riposo per massimizzare la produttività

Il sonno polifasico, una pratica che coinvolge la suddivisione del sonno in cicli più brevi durante il giorno, ha attirato l’attenzione di molti alla ricerca di modi innovativi per massimizzare la produttività e ridurre la necessità di lunghe ore di sonno ininterrotto. Questo approccio al riposo ha sollevato dibattiti accesi, suscitando interesse e scetticismo allo stesso tempo. Si tratta di una tipologia di riposo tipica dei neonati che con il passare degli anni viene abbandonata a favore del sonno bifasico.

Quest’ultimo, diffuso tra i bambini, non prevede tanti piccoli sonnellini ma due segmenti di sonno, solitamente uno di notte e l’altro durante la giornata. Si basa sull’idea di suddividere il sonno in cicli più brevi durante il giorno, anziché dormire una lunga notte ininterrotta. I sostenitori di questa pratica sostengono che le persone possono adattarsi a queste brevi fasi di sonno, consentendo di dormire meno complessivamente, ma in modo più efficiente.

 

Sonno polifasico, massimizzare la produttività attraverso il riposo

Esistono diverse varianti di sonno polifasico, ognuna con un proprio schema di sonno. Tra le più conosciute vi sono il sonno bifasico, che abbiamo già menzionato sopra, e il sonno ogniman, che prevede più brevi sonnellini durante il giorno. Ognuna di queste varianti ha un approccio unico alla suddivisione del sonno. I sostenitori del sonno polifasico sostengono che questo approccio può aumentare la produttività riducendo il tempo totale di sonno. Dato che le fasi di sonno sono più brevi, si presume che sia più facile evitare la sensazione di torpore tipica della “sonnolenza post-prandiale” e migliorare la concentrazione durante il giorno.

Adattarsi al sonno polifasico può essere un processo difficile. Il nostro corpo è naturalmente incline a un lungo periodo di riposo notturno, e passare a un modello polifasico richiede tempo per riconfigurare il nostro ritmo circadiano. Le prime settimane possono essere caratterizzate da stanchezza e sonnolenza mentre il corpo si adatta. Prima di adottare il sonno polifasico, è fondamentale consultare un professionista della salute. Questo approccio potrebbe non essere adatto a tutti e potrebbe avere effetti negativi sulla salute se non gestito correttamente. Individui con esigenze particolari di sonno, come donne in gravidanza o persone con determinate condizioni mediche, dovrebbero evitare di adottare questa pratica senza consultazione medica.

Un aspetto importante da considerare è l’impatto del sonno polifasico sulla vita sociale. Gli orari di sonno non convenzionali potrebbero causare difficoltà nell’interagire con gli altri, partecipare a eventi sociali o persino conciliare il proprio riposo con gli orari di lavoro standard. Il sonno polifasico è un’idea intrigante che promette di aumentare la produttività attraverso una gestione più efficiente del sonno. Tuttavia, è una pratica che richiede un’attenta considerazione e supervisione professionale. La sfida principale sta nell’adattamento e nell’equilibrio tra i benefici e gli svantaggi. Prima di abbracciare questa pratica, è essenziale valutare attentamente il proprio stile di vita, le esigenze personali e la salute generale.

Foto di holdosi da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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