Secondo una nuova ricerca, anche la salute e la qualità del sonno sono fondamentali per una buona salute del nostro cuore e per prevenire l’insorgere di malattie cardiovascolari. Come spiegano infatti i ricercatori della Columbia University “la salute del sonno è parte integrante della salute del cuore”.
La ricerca svolta da un team della Mailman School of Public Health della Columbia University, guidato dalla dottoressa Nour Makarem, PhD, assistente professoressa di epidemiologia al Mailman, valuta e supporta l’inserimento del sonno nella lista dei parametri per la valutazione di una buona salute del cuore, sviluppata dall’American Heart Association.
Il sonno è stato infatti recentemente aggiunto ai parametri per la valutazione della salute del cuore. L’elenco stilato dall’American Heart Association, precedentemente conosciuto come Life’s Simple 7 (LS7), passa dunque da 7 a 8 parametri. Si tratta di un elenco di controllo da cui si estrapola un punteggio utilizzato per valutare il rischio per la salute cardiovascolare di un individuo.
Il nuovo parametro suggerisce che per una salute ottimale del nostro apparato cardiovascolare, occorrono circa 7-9 ore di sonno, che possono variare a seconda dell’età. I ricercatori della Columbia University, hanno quindi deciso di valutare, tramite uno studio dedicato, l’inserimento di questo nuovo parametro all’elenco.
Per farlo hanno esaminato i dati di circa 2.000 adulti di mezza età, ricavati dal Multi-Ethnic Study of Atherosclerois (MESA), uno studio sulle malattie cardiovascolari e sui suoi fattori di rischio, condotto negli Stati Uniti. I dati presi in esame sono stati forniti dagli stessi partecipanti e si concentravano maggiormente sulle caratteristiche del sonno. I partecipanti sono stati inoltre sottoposti ad un esame del sonno.
In base ai dati forniti, i ricercatori hanno ricavato per ogni paziente i punteggi del LS7 e li hanno in seguito analizzati per stabilire il grado di salute cardiovascolare di ciascuno. Hanno inoltre analizzato diverse misure sulla salute del sonno per determinarne i parametri, come la durata, l’efficienza, la regolarità, i disturbi del sonno e la sonnolenza diurna.
L’analisi dei dati ha rilevato che dormire 7 ore o più ma meno di 9 ore ogni notte è indice di una buona salute del sonno. Coloro che dormivano meno, avevano invece maggiori possibilità di avere una bassa efficienza del loro riposo, nonché una maggior probabilità di schemi di sonno irregolari nel corso dei giorni. In molti casi ad una durata inferiore alle 7 ore, è stata associata anche un’eccessiva sonnolenza diurna e apnea notturna.
Lo studio ha inoltre evidenziato, tra coloro che dormivano per meno di 7 ore, una maggiore incidenza di malattie croniche come diabete di tipo 2, ipertensione e obesità o sovrappeso. Questo suggerisce che diverse condizioni possono verificarsi simultaneamente e interagire, disturbando ulteriormente il riposo e peggiorandone la qualità, il che secondo i ricercatori, potrebbe aumentare ulteriormente il rischio di malattie cardiache.
Per questo il team di ricerca ricorda l’importanza di avere una buona igiene del sonno, con una routine regolare e in un ambiente idoneo. L’autrice principale della ricerca suggerisce infatti alcuni modi per migliorare le abitudini del sonno: “ottimizza l’ambiente in cui dormi rendendo la tua camera da letto confortevole, silenziosa, fresca e buia. Attenersi a un programma di sonno stabile, il che significa cercare di andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno e cercare di mantenere lo stesso programma di sonno nei giorni feriali e nei fine settimana per evitare di interrompere il ritmo sonno-veglia del proprio orologio biologico. Usa l’ora prima di andare a dormire per rilassarti e distenderti e ottimizzare l’ambiente del sonno.”
La dottoressa Makarem avverte anche che prima di andare a dormire bisogna evitare di sottoporci a luce intensa e rumore ed evitare “computer, TV e telefoni prima di andare a dormire. Inoltre, cerca di attutire qualsiasi rumore usando tappi per le orecchie o una macchina per il rumore bianco ed evita stimolanti come nicotina e caffeina“.
I ricercatori della Columbia University ritengono dunque sia necessario approfondire con ulteriori ricerche, questa relazione tra il dormire e il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nel corso della vita. Secondo il team sono infatti necessari studi clinici per valutare l’impatto dei problemi del sonno e migliorare i diversi aspetti della sua salute per poi osservare come ciò agisce sulla salute cardiovascolare.
Foto di Jess Foami da Pixabay
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