Quando si parla di sonno ci sono alcune regole generale che appunto valgono per tutti con in mezzo alcune eccezioni per persone con caratteristiche diverse. Il numero indicato di ore dormita per una persona variano genericamente tra le 6 e le 8 ore. Un nuovo studio conferma sostanzialmente tale range, ma aggiunge per chi supera la mezza età il tempo più indicato è di 7 ore.
Sempre secondo lo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Cambridge e della Fudan University, stare sotto questo soglia, ma anche sopra, equivale a un abbassamento delle prestazioni cognitive generali. I dati si basano sull’analisi di 500.000 adulti oltre i 38 anni e ancora più nello specifico nell’imaging del cervello di un decimo di questi. I risultati parlano chiaro.
Le parole dei ricercatori dietro lo studio: “Anche se non possiamo affermare in modo definitivo che troppo poco o troppo sonno causi problemi cognitivi, la nostra analisi che esamina gli individui per un periodo di tempo più lungo sembra supportare questa idea. Ma i motivi per cui le persone anziane hanno un sonno più scarso sembrano essere complesse, influenzate da una combinazione del nostro corredo genetico e della struttura del nostro cervello. Dormire bene la notte è importante in tutte le fasi della vita, ma in particolare con l’età. Trovare modi per migliorare il sonno per le persone anziane potrebbe essere fondamentale per aiutarli a mantenere una buona salute mentale e benessere ed evitare il declino cognitivo, in particolare per i pazienti con disturbi psichiatrici e demenze”.
Il problema principale riscontrato durante questa analisi è l’interruzione del sonno profondo che è di fatto collegato a un impoverimento costante proprio delle capacità cognitive. Lo scenario in questione può causare un aumento di una proteina dannosa per il cervello e l’accumulo generale di tossine.
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