Un incredibile filmato tratto dal documentario del Prof Hawking Into the Universe, girato oltre dieci anni fa, rivela che il fisico aveva già previsto il verificarsi degli eventi con largo anticipo e pone dei seri interrogativi sulla sopravvivenza dell’umanità. Lo scienziato aveva affermato che, a suo avviso, un giorno sarebbe stato possibile modificare drasticamente le condizioni di vita su Marte, magari utilizzando specchi spaziali per generare calore ed energia. Hawking aveva aggiunto che, se fosse stato possibile costruire delle cupole in vetro e plastica per bloccare le radiazioni, sarebbe stato possibile arricchire l’atmosfera del Pianeta Rosso.
Hawking spiega inoltre che probabilmente nel giro di 500 anni, cioè tra poco, Marte avrà una sua lingua, una sua moneta, una sua cucina. Insomma, è chiaro che, man mano che l’universo comincia a invecchiare, neanche gli stupefacenti progressi scientifici saranno sufficienti a garantire l’esistenza dell’umanità per un periodo molto lungo.
L’illustre scienziato, scomparso nel 2018, non pensava che Marte sarebbe stato in grado di ospitare esseri viventi per molto tempo. Egli riteneva che prima o poi una misteriosa forma di energia, conosciuta come energia oscura, avrebbe frammentato lo spazio. Attualmente, l’energia oscura sta causando l’accelerazione del tasso di espansione dell’universo nel corso del tempo.
Nel corso delle riprese del documentario, l’autorevole studioso ha anche sostenuto la sua convinzione che il destino dell’universo dipenda dal comportamento dell’energia oscura e che questa guidi l’espansione dell’universo da sempre e per sempre. In definitiva, secondo Hawking, tutti gli elementi dell’universo continueranno a diffondersi all’infinito fino allo spegnimento, fino ad essere così lontani da sconfiggere perfino la gravità.
A questo proposito, altri scienziati hanno poi sviluppato una teoria sulla conclusione di questo processo, che hanno nominato Big Crunch. Questa teoria è incentrata sull’indebolimento dell’energia oscura nel tempo, il che permetterebbe alla gravità di prendere il sopravvento e di riportare l’universo al momento iniziale, ossia al Big Bang.
Tuttavia, il professor Hawking aveva una spiegazione alternativa, definendo il fenomeno Big Chill. Lo studioso conclude il suo ragionamento precisando che forse un giorno, quando finalmente avremo risolto l’intero rompicapo cosmico, diventeremo padroni non solo del nostro universo, ma anche di quello vicino.
Ph. credits: Foto NASA
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