Termina purtroppo con un fallimento il viaggio della navetta russa Soyuz MS-14 con il robot cosmonauta al posto dell’equipaggio. Fyodor, lo Skybot F-850, non è riuscito a portare a termine l’attracco alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
La navetta, partita il 22 Agosto da Baikonur in Kazakistan, ha viaggiato senza problemi fino a circa 200 m dalla ISS, quando il personale di terra ha riscontrato delle fluttuazioni della navicella che non si erano verificate fino a quel momento. A 100 m dalla ISS la trasmissione live dell’evento è stata interrotta e dopo poco è stato reso noto che l’attracco era fallito.
Come ha dichiarato Vladimir Solovyov, direttore delle operazioni di volo del segmento russo dell’ISS, “non abbiamo potuto portare Fyodor sull’Iss. Le cose andavano bene fino a circa 200 metri, poi abbiamo riscontrato delle fluttuazioni che non erano presenti prima e nella fase di avvicinamento abbiamo realizzato che non sarebbe stato possibile l’aggancio automatico. Sfortunatamente non abbiamo ancora insegnato a Fyodor come attraccare manualmente”.
Sembrerebbe comunque che il fallimento dell’attracco non sia colpa di Fyodor. Il Robot, che ha il compito di replicare i movimenti umani una volta a bordo della ISS, non ha infatti commesso nessun errore. Il problema sembrerebbe essere stato piuttosto un malfunzionamento del KURS, il sistema di attracco della Soyuz.
Ma non tutto è perso, la navicella rimarrà infatti nei pressi della ISS ed un nuovo attracco potrebbe essere tentato proprio in queste ore. L’astronauta italiano dell’ESA, Luca Parmitano, ha proceduto assieme ai suoi compagni a bordo della ISS, Andrew Morgan della NASA e Alexander Skvortsov di Roscosmos, al riposizionamento della Soyuz.
L’operazione si riposizionamento è avvenuta con successo alle 05:59 di Lunedì 26 Agosto, portando la Soyuz MS-14 senza equipaggio in una posizione di sicurezza sopra e dietro la ISS. Prima di effettuare il riposizionamento l’astronauta Skvortsov, al comando della Soyuz, la allontanata di 38 metri, effettuando poi una manovra di rotazione per portarla al suo nuovo attracco.
Il nuovo tentativo di attracco era previsto per oggi nelle prime ore del mattino, attorno alle 4:30, ed i portavoce della NASA e della Roscosmos hanno annunciato il successo del secondo tentativo di attracco. Quindi Fyodor è finalmente a bordo della ISS.
Come ha dichiarato il portavoce della NASA, Rob Navias, subito dopo la conferma di successo “la seconda volta è stato affascinante, un approccio impeccabile”. La Soyuz con Fyodor a bordo ha attraccato alla ISS mentre questa si trovava 418 chilometri sopra la Mongolia orientale esattamente alle 23:08 EDT, ovvero le 05:08 ora italiana.
All’interno della Soyuz, Fyodor occupa la posizione generalmente occupata dal comandante, ma in realtà svolge solo le funzioni dell’ingegnere di bordo ovvero monitorare e registrare i dati forniti dalla strumentazione di bordo e le sollecitazioni al veicolo nelle diverse fasi di volo. La missione è dunque tecnicamente una missione senza equipaggio.
Ora che è finalmente giunto sulla ISS le mansioni di Fyodor saranno di coadiuvare e supportare le missioni degli astronauti. Questo Skybot è infatti nient’altro che l’ultima versione, adattata per lo spazio, dei robot russi Fedor, realizzati dal 2014 proprio con lo scopo di coadiuvare gli umani in missioni di ricerca E salvataggio o alla guida di veicoli. L’adattamento allo spazio ha però richiesto un notevole lavoro, sia per quanto riguarda i materiali impiegati che per lo sviluppo di nuovi algoritmi di movimento che possano permettere a Fyodor di operare alla gravità della ISS senza rischiare di danneggiarne la strumentazione.
Questo Skybot F-850 è dotato di una sofisticata ed avanzata intelligenza artificiale e può essere autonomo oppure comandato come un avatar da un operatore con una speciale tuta. Grazie alle sue fattezze umanoidi, come le sue grandi mani, Fyodor è in grado di svolgere numerosi compiti e utilizzare molti utensili.
Si aggiunge quindi il primo robot russo alla lista dei robot presenti sulla ISS. Sia l’la NASA che ESA infatti hanno già a bordo i loro robot dotati di intelligenza artificiale che svolgono numerose attività di supporto per gli astronauti.
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